LA GRANBASSI IN TV CON SANTORO

Questa sera parte il programma su Raidue dopo che nella giornata di ieri si sono alternate voci su un aut aut da parte dei Carabinieri, del cui gruppo sportivo l’atleta fa parte: in serata l’autorizzazione
Domani sera (stasera per chi legge - ndr) sarò ad ”Annozero” e spero si risolva tutto, perchè ci tengo a fare questa esperienza ma tengo anche all'Arma dei Carabinieri». Parole di Margherita Granbassi ieri a Roma, dopo che i vertici dell'Arma avevano espresso qualche perplessità sul fatto che l'atleta triestina, vincitrice di due medaglie di bronzo alle Olimpiadi di Pechino, affianchi Michele Santoro nella trasmissione giornalistica che riparte stasera alle 21 su Raidue.


È certo dunque che la Granbassi prende nel programma il posto che l’anno scorso fu di Beatrice Borromeo e si curerà della cosiddetta «Generazione Zero», ovvero il dialogo con tutti quei giovani che hanno voglia di dire la loro opinione sull’Italia di oggi. Ma le polemiche di queste ultime ore l’hanno trasformata nel personaggio del giorno. Le prime perplessità erano state sollevate già la settimana scorsa, dopo l’annuncio della sua partecipazione al programma, dal presidente dell’Aiart, l’associazione di telespettatori di matrice cattolica: «Ci chiediamo che cosa c'entra la campionessa di fioretto con il giornalismo?», aveva sibilato Luca Borgomeo, interrogandosi anche sui costi dell’operazione e buttando lì con una punta di perfidia: «Santoro sembra voler mescolare intrattenimento e giornalismo, visto che che la Granbassi avrà più che altro il ruolo di velina».


Poi, per qualche giorno, calma piatta. Tutto tranquillo. Margherita è a Roma, firma il contratto con la Rai, fa le prove, tutto sembra filare per il verso giusto. Verso il debutto di stasera. Ma ieri tutti i nodi vengono al pettine. Una vera e propria giornata campale. Al mattino il comandante generale dei Carabinieri, Gianfrancesco Siazzu, a margine dell’incontro romano a Palazzo Barberini tra gli olimpionici dei gruppi sportivi militari con il ministro della Difesa Ignazio La Russa, a chi gli chiedeva notizie sulla partecipazione del carabiniere Margherita Granbassi ad «Annozero», rispondeva: «Stiamo valutando, ci sono ancora ventiquattro ore di tempo per decidere. Ci sono delle regole che valgono per tutti». Come quella secondo la quale per un carabiniere (la Granbassi lo è a tutti gli effetti, facendo parte del gruppo sportivo dell’Arma) «non ci può essere un rapporto di lavoro continuativo e retribuito».


Quasi in contemporanea, sempre a Roma, alla conferenza stampa di presentazione della nuova edizione di «Annozero», Santoro rilancia: «Mi sembra che questa sia la notizia del giorno, questa di Margherita Granbassi. Aspettiamo che l'Arma ci dica cosa vuol fare». Confermando la notizia secondo la quale il comando generale dell'Arma avrebbe detto no alla partecipazione della fiorettista azzurra, ma al tempo stesso in forza all'Arma, alla trasmissione. Un vero e proprio aut aut: se va da Santoro, la Granbassi è fuori dai Carabinieri.


A fine mattinata ci pensa il ministro La Russa - che a Palazzo Barberini aveva accolto la Granbassi così: «Ecco, abbiamo la diva televisiva...» - ad anticipare il via libera del vertice dell’Arma: «Andrà, anche se la decisione spetta a lei». Salvo poi chiarire in una nota che con quelle parole «non intendeva anticipare il via libera da parte del comando generale dei Carabinieri, ma soltanto sottolineare che la decisione di partecipare o meno spetta esclusivamente all'atleta che deve comunque tener conto delle regole dell'Arma».


Nel pomeriggio, un incontro dell’atleta triestina prima con il comandante dei Carabinieri e poi con il conduttore di «Annozero» chiudono la vicenda. Con tanto di nota ufficiale dell’Arma, diffusa ieri sera, nella quale si scandisce che la decisione «è stata assunta dopo avere verificato la compatibilità della collaborazione, richiesta dal carabiniere atleta con formale istanza, con la disciplina vigente in materia di esercizio di attività extraprofessionali da parte di militari». Risultato: stasera la Granbassi sarà in video, a fianco di Santoro. Per l’atleta triestina si tratta comunque del coronamento di un sogno. Nelle tante interviste concesse in questi anni alla stampa locale e nazionale non aveva infatti mai nascosto le sue ambizioni. Della serie: da grande voglio fare la giornalista televisiva, cominciando dallo sport, ma non fermandomi necessariamente al settore di provenienza.


Quello che non si sarebbe mai aspettato è una chiamata seduta stante dal Michele nazionale, uno che comunque è sempre stato attento alla scoperta di nuovi volti e nuovi talenti. La Granbassi, fra l’altro, non è la prima triestina ammessa al suo fianco. Giovanna Botteri, oggi corrispondente Rai da New York, agli inizi della carriera aveva fatto parte della squadra di «Samarcanda», primo programa di Santoro nella Raitre di Sandro Curzi e Angelo Guglielmi. E qualche anno dopo un’altra triestina, Martina Pastorelli, già giornalista di Telequattro, era stata fra i volti di un suo programma.


«Per me - ha detto la Granbassi, ventinove anni compiuti il primo settembre - debuttare al fianco di Santoro è una grande emozione e soprattutto una sfida impegnativa. Mi devo confrontare con un’esperienza assolutamente inedita». Confessando però di non essere mai stata un'assidua telespettatrice di «Annozero»: «Sono spesso assente dall'Italia e questo mi impedisce di seguire con costanza qualsiasi programma televisivo. Ma, per quello che ho potuto vedere, mi piace...». Santoro ha preparato per lei una sorta di Hyde Park. Nel quale, assieme a Monica Giandotti, dovrà far parlare i più giovani. «Come siamo sicuri della sua stoffa di campionessa del fioretto - ha detto ieri il conduttore - così siamo sicuri della sua capacità di far parlare i giovani. Margherita ha manifestato la curiosità di conoscere più da vicino il mondo del giornalismo. Ci sono personaggi che sembrano venire da altri pianeti e lei è testimone di questa grande distanza, perchè ha anche detto che spesso gli sportivi vivono come in una bolla di sapone».


«Questo suo spazio vuol essere un momento di riflessione tra i giovani, è un invito alla lettura, un invito ai giovani a non disertare l'attenzione verso questi programmi. E poi lei lo fa perchè ha voglia di affacciarsi in questo particolare mondo. Margherita deve soltanto aiutarci a fare in modo che che tanti più giovani manifestino le loro idee. Ecco perchè parlo di una sorta di grande Hyde Park». Nel quale da stasera si parla - metaforicamente - anche un po’ triestino...
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