La grana-amianto blocca i lavori della Pipistrel

Prima il rinvenimento di 36 granate di artiglieria italiana. Poi la scoperta di una vera e propria discarica di amianto: materiale pericoloso che è stato raccolto in 191 sacchi e smaltito.
Non si può dire che il cantiere relativo alla costruzione dello stabilimento Pipistrel all’aeroporto Duca d’Aosta sia partito sotto una buona stella. Gli imprevisti sono stati essenzialmente i due sopracitati, cui si è aggiunto un terzo negli ultimi giorni. Ciò ha determinato un indiscutibile rallentamento sul tabellino di marcia. Ma, oramai, tutti i problemi dovrebbero in fase di risoluzione. «Nessun mistero, nessun intoppo irreparabile: semplicemente, ci siamo imbattuti in una serie di imprevisti, cui stiamo dando soluzione - spiega il project manager Adriano Ceccherini -. Negli ultimi giorni, come se non bastasse, è intervenuta una modifica legislativa relativa alle coperture con i pannelli fotovoltaici: non entro nel merito tecnico che è sin troppo complicato da spiegare ma ciò comporterà una modifica progettuale che porterà via altro tempo, accanto a quello già utilizzato per rimuovere l’amianto e gli ordigni bellici. Comunque, ci siamo: a settembre i lavori entreranno nel vivo con la realizzazione del capannone vero e proprio che avrà il tetto realizzato, per l’appunto, con i pannelli fotovoltaici».
Risolta anche la magagna relativa alle spese di bonifica dell’amianto. Chi pagherà? La Pipistrel o l’Enac? «Noi anticiperemo i 300mila euro necessari per la bonifica e la rimozione del materiale: quindi, questi soldi verranno scalati dall’onere di concessione del terreno», aggiunge Ceccherini.
Ma, dal punto di vista tecnico, a che punto siamo? A chiarirlo è il progettista, l’architetto Walter De Gressi. «La bonifica dell’amianto si è conclusa mentre martedì verrà completato il brillamento degli ordigni bellici: ormai ne rimane soltanto il 10%. Ritengo, pertanto, che entro settembre potranno essere appaltati i lavori di realizzazione dello stabilimento Pipistrel».
La costruzione del capannone, dopo la cerimonia per la posa della prima pietra lo scorso 17 marzo, entrerà dunque nel vivo a settembre su una superficie complessiva di oltre 20mila metri quadri, vicino all’ex valico di Merna, a cavallo tra il territorio comunale di Gorizia e Savogna. Confermato che l’attività produttiva partirà nel 2013 raggiungendo il pieno regime entro 5 anni. Oltre alla Pipistrel è stato confermato il prossimo insediamento, sempre nella zona aeroportuale goriziana, di una fabbrica per la produzione di elicotteri a turbina dell’azienda modenese Famà, anche in questo caso un marchio di rilevanza internazionale.
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