La giunta regionale adotta Maria Teresa «Bene i monumenti scelti dai cittadini»

Maria Teresa dal basso o Gabriele D’Annunzio dall’alto? La presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia non ha dubbi. «È positivo che Trieste voglia diventare protagonista della propria storia celebrando una figura come Maria Teresa d'Austria, che ha contribuito dal punto di vista economico e sociale alla crescita della città, gettando le basi per costruirne il futuro. Trovo molto corretto il metodo con cui è stato individuato il progetto vincitore del concorso di idee, perché i monumenti devono appartenere alla città e di conseguenza ai cittadini e alla comunità», afferma il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, intervenendo con l’assessore alla Cultura, Tiziana Gibelli, alla premiazione dei 5 progetti finalisti del concorso per la realizzazione del monumento in memoria di Maria Teresa d'Austria. Parole che suonano come una critica indiretta alla statua di Gabriele D’Annunzio “fuori misura” calata su una panchina di piazza della Borsa senza alcun confronto con la città.
L’opera «MoneTA» (il tallero gigante) di Elena Pockay, Eric Gerini e Nicola Facchini, che sarà realizzata in piazza Ponterosso a Trieste dall'Ente regionale per il patrimonio culturale (Erpac), con il sostegno di Regione e Fondazione CRTrieste, è stata individuata con un concorso a cui hanno contribuito una commissione di esperti e il voto popolare dei triestini il 10 marzo scorso. Il percorso, adottato dal comitato per l’erezione del monumento a Maria Teresa d’Austria, presieduto da Massimiliano Lacota, è piaciuto all’amministrazione regionale che, oltre a finanziare interamente l’opera, ha deciso di adottarlo come modello per i monumenti da disseminare in Regione e a Trieste («che sarà protagonista») «come strumenti di richiamo e valorizzazione del territorio in chiave turistica».
Nessuna obiezione sulla figura dell’imperatrice madre di 16 figli che pure non venendo mai a Trieste ha determinato il suo sviluppo da borgo di pescatori a città emporiale. «Per comprendere l’importanza di Maria Teresa è sufficiente pensare a quanto ha fatto per assicurare istruzione e salute dei triestini, con la realizzazione di infrastrutture che ancora oggi sono al servizio della città - assicura Fedriga -. Oggi Trieste sta recuperando terreno attraendo investimenti italiani e stranieri e questo è dovuto anche alla valenza internazionale e multiculturale data al capoluogo regionale proprio da Maria Teresa». Pure Gibelli ha spiegato che «il tallero gigante è un buon modo per ricordare Maria Teresa d'Austria, ovvero colei che ha reso la città florida».
La MoneTa ha ottenuto un premio di 15 mila euro di premio. Gli altri premi sono andati a “Maria Teresa e Noi” di Paolo Ferluga e Lorena Matic (8 mila euro), al “Monumento equestre” di Giovanni Andrea Panizon e Verjano Markezic (5 mila euro). Mille euro a “Maria Teresa. Trieste, il borgo, la bora” di Evelina Bette, Mauro Trani e Giancarlo Stacul e a “Maria e Theresia” di David Skerlj.
Ma quando si vedrà il tallero infilato nel salvadanaio di Piazza della Borsa? «Sta per iniziare la progettazione esecutiva» fa sapere Anna Del Bianco, presidente dell'Erpac. La realizzazione è prevista entro luglio 2020. —
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