La giunta esternalizza l’assistenza in otto asili nido, sindacati in rivolta

Pronto il bando per appaltare i servizi ausiliari garantiti dalle bambinaie. Giani: «Qualità in pericolo»
Lasorte Trieste 23/07/20 - Via Veronese, Asilo Nido La Nuvola, Semidimela
Lasorte Trieste 23/07/20 - Via Veronese, Asilo Nido La Nuvola, Semidimela

Lilli Goriup

Spunta il bando estivo per affidare i servizi ausiliari in otto nidi d’infanzia comunali. E i sindacati insorgono contro il Municipio: la Cisl Funzione Pubblica punta il dito contro l’ennesima «esternalizzazione», considerata alla stregua di una promessa elettorale disattesa da parte della giunta cittadina. Ma per l’assessore all’Educazione Angela Brandi si tratta al contrario di un atto di ordinaria amministrazione, che serve a sopperire alla strutturale carenza di personale comunale (si faccia riferimento all’articolo accanto).

Sul sito dell’ente cittadino negli scorsi giorni è stata pubblicata una manifestazione d’interesse dal valore di 575 mila e 620 euro, avente per oggetto una «indagine esplorativa di mercato – si legge nel testo del bando –, volta ad acquisire candidature da invitare alla procedura per individuare l'operatore economico cui affidare il servizio di ausiliarietà in alcuni nidi d'infanzia del Comune per l'anno scolastico 2020-2021». La gara scade martedì 28 luglio mentre l’appalto decorre da questo 28 agosto, per terminare infine il 30 giugno del prossimo anno.

Gli istituti coinvolti sono Semi di Mela, La Nuvola, Scarabocchio, Filastrocca, Piccoli Passi, La Mongolfiera, Zucchero Filato e il nido aziendale Lunallegra. Secondo la Cisl Fp, i lavoratori ausiliari attualmente impiegati in queste strutture sono 23. Si tratta in sostanza degli addetti alle pulizie nonché delle per così dire bambinaie: quelle figure professionali, di categoria B, che non solo si occupano dell’igienizzazione dei locali ma che sono di sostegno al personale educativo, ad esempio assistendo i bambini durante le attività di pulizia personale o di somministrazione pasti. Nel prossimo futuro questi lavoratori saranno di conseguenza trasferiti in altre sedi comunali, come ad esempio le scuole dell’infanzia, tra le varie possibilità.

A segnalare l’esistenza del bando è appunto lo stesso sindacato: «Gli ausiliari di ruolo potrebbero adesso essere spostati chissà dove, nonostante le professionalità acquisite, magari con gravi disagi di orario e familiari – afferma il segretario provinciale Walter Giani –. Il tutto senza un preventivo confronto sindacale. Pensavamo di poter stare tranquilli, con le promesse pre-elettorali del sindaco Roberto Dipiazza, invece continuano le esternalizzazioni».

Giani spiega di riferirsi «all’esternalizzazione dell’ufficio che è passato sotto Esatto», ad esempio: «Via via che il personale viene a mancare, invece che assumere si tende a esternalizzare: lo stesso è accaduto nei Servizi sociali, che ormai risultano esternalizzati quasi nella totalità, un po’ alla volta, come un puzzle che cambia i tasselli in corso d’opera. E i sindacati si trovano messi di fronte ai fatti compiuti».

Tornando agli ausiliari dei nidi d’infanzia, prosegue ancora il sindacalista: «Che in questo modo si eliminino posti di lavoro comunali è un dato inconfutabile. I servizi ausiliari dei nidi d'infanzia verranno appaltati, dunque, e dubitiamo che così si manterrà il medesimo livello qualitativo del l’offerta».

E ancora: «L'accudimento dei bambini non seguirà più un progetto didattico predefinito, non ci sarà continuità di presenza, mentre sulla utilità delle pulizie non ci sentiamo di esprimere giudizi, anche se ci sembra significativo il fatto che per garantire l'igiene dei Ricrestate, dove il personale delle pulizie era appaltato, è stato necessario integrarlo con quello comunale dei nidi».

A proposito di Ricrestate, vale la pena ricordare che circa un mese fa aveva fatto discutere pure la decisione dell’amministrazione comunale di affidare il ricreatorio Stuparich di Barcola a una realtà del privato sociale. Era la prima volta che accadeva, nella storia della città, e anche allora Giani aveva parlato di un pericoloso precedente di esternalizzazione, così come la sigla Usb Pi, che gli aveva fatto eco subito dopo. Brandi difendeva invece a spada tratta la scelta, motivandola come una sperimentazione resa necessaria da i nuovi protocolli anti–Covid, con i quali occorre fare la quadra. —

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