La giornata triestina di Buffon tra selfie e autografi

TRIESTE Alle 12.08, attesissimo da oltre 200 tifosi, Gianluigi Buffon, il portiere della Juventus e della Nazionale è sceso dal treno alla Stazione di Trieste: il campione è venuto in città per visitare la mostra “Le Stanze segrete di Vittorio Sgarbi” allestita al Salone degli incanti.
Ad aspettare Buffon, armati di telefonini, sono stati molti tifosi, perlopiù giovanissimi, in un'atmosfera di festa che ha coinvolto anche tanti bambini. Il portiere, quasi travolto dall'entusiasmo dei tifosi, dopo qualche selfie e altrettanti autografi, è salito nell'auto dell'assessore Giorgio Rossi, che lo ha accompagnato all'appuntamento con Vittorio Sgarbi.
Il critico d’arte aveva annunciato la conferma finale nella serata di ieri, perché il portiere della Juventus si era riservato di aspettare l’esito della prima partita di campionato, che nel pomeriggio ha visto i bianconeri superare il Cagliari a Torino con il risultato di 3-0.
Se l’incontro fosse andato diversamente, il capitano bianconero e della nazionale azzurra avrebbe avuto le sue belle difficoltà a lasciare la squadra in nome di un’esposizione di opere d’arte, ma i pronostici sono stati rispettati e la vincitrice degli ultimi sei scudetti non ha avuto grossi patemi nel domare i sardi.
Sgarbi, tuttavia, ieri è risultato irraggiungibile al telefono. Ma Buffon è comunque arrivato a Trieste, contento per i primi tre punti conquistati, per il rigore parato e per la possibilità di dare una mano in termini di visibilità al critico d’arte, deluso dall’affluenza alla mostra inaugurata a fine aprile al Salone degli incanti e contenente opere della Fondazione Cavallini Sgarbi.
Quella del calciatore è stata una puntata lampo. Buffon ha viaggiato da comune mortale, prendendo un treno alle 6.35 da Torino Porta Nuova. Buffon è rimasto in città per cinque ore esatte: il ritorno era in programma alle 17.02, ma c'è stato il tempo sufficiente a una visita alla mostra e per «un panino da Eataly», come racconta Sgarbi, maestro di pubbliche relazioni e intenzionato dunque a far incontrare almeno idealmente Buffon e il patron Oscar Farinetti, di cui lo storico dell’arte è grande estimatore e con cui condivide la passione per cibo e bella vita.

La notizia dell’arrivo in città ha mandato in fibrillazione i tifosi triestini della Juve. «Se arriverà davvero ci presenteremo con grandi forze: per il capitano ci saremo tutti», aveva detto Lorenzo Blokar, presidente della sezione giuliana del coordinamento Nordest Bianconero.
Blokar vive a Trieste ma è abbonato all’Allianz stadium di Torino e non si perde una sola partita casalinga: «Buffon doveva già venire per i quadri di Sgarbi, ma è stato bloccato dalla preparazione estiva. Sarei contentissimo: vado a Torino per tutte le partite e faccio trasferte ovunque, ma ora è il capitano a venire da noi».
Il portiere non è nuovo a visite private in Friuli Venezia Giulia: è nato sì a Carrara, in Toscana, ma la sua famiglia paterna è originaria di Latisana, dove Gigi ha ricevuto la cittadinanza onoraria proprio nel giugno scorso. Il padre Adriano è stato atleta nazionale di lancio del peso e nel ramo paterno non manca nemmeno un portiere importante: Lorenzo Buffon, cugino di secondo grado del nonno, giocatore della nazionale e di club blasonati come Milan, Genoa, Inter e Fiorentina fra anni Cinquanta e Sessanta.
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