"La gente urlava travolta dall’acqua"
Il racconto in diretta di Curtis, il triestino a bordo della Louis Majesty
Ervino Curtis
TRIESTE
"All’inizio ero fuori dalla sala, ho sentito delle grida, ho visto l’acqua che entrava dalla porta, istintivamente sono entrato lo stesso, volevo vedere cosa stava succedendo. Proprio in quel momento ho visto la massa enorme d’acqua che si abbatteva sulla vetrata di prua facendola scoppiare. Il mare ha invaso ogni cosa, ha travolto tutti, c’erano mobili, tavoli e divani che volavano dappertutto. Un’attimo prima ho visto Giuseppe Neri con suo figlio accanto alla vetrata, poi più nulla. Ero atterrito, pensavo che il mare li avesse portati via risucchiandoli".
Ervino Curtis aveva conosciuto quella famiglia durante la crociera, come loro stava attendendo notizie dal tour operator che, dieci minuti dopo il briefing con gli sloveni, avrebbe riunito gli italiani per i dettagli di sbarco a Genova il giorno dopo. Dieci minuti fatali in cui il mare ha portato via la vita di un turista genovese, quella di un tedesco, ha provocato 14 feriti. Ma ha risparmiato miracolosamente lui. La tragedia quando la Louis Majesty era in mezzo al Golfo del Leone, in piena burrasca.
Curtis ha chiamato subito un amico con il cellulare, e ha cercato di mettersi in contatto con il Piccolo. Poco dopo le 17 la telefonata, per raccontare, sfogarsi. Curtis, 63 anni è conosciuto a Trieste, lavorava all’Ente porto ai tempi di Zanetti, ha fondato un’associazione Italo romena, Decebal, ai tempi di Ceaucescu.
Curtis ieri stava filmando, forse ha ripreso in diretta proprio la tragedia. Un attimo per riprendersi dallo choc, ed è stato allora che alzando lo sguardo ha visto il figlio di Neri che vagava ferito in stato confusionale. Accanto la moglie di Neri. Giuseppe non c’era più. "Era disperata, cercava il marito che sembrava scomparso. Abbiamo vagato per più di un’ora e mezza prima di sapere cos’era successo. L’equipaggio era mobilitato per dare soccorso ai feriti ed è andato a cercare Giuseppe Neri con l’aiuto della fotografia sui badge che ci hanno consegnato quando siamo saliti a bordo".
"Non so quanti italiani sono a bordo, in realtà non so nemmeno se ci sono altri triestini oltre io e mia moglie – continua Curtis – so per certo però che c’è un gruppo di sloveni". Stando alle informazioni raccolte molti hanno prenotato da Lubiana dall’agenzia Intelecta, ma non è escluso che alcuni lo abbiano fatto da Trieste. La crociera era proposta anche da Julia viaggi.
"L’acqua non si fermava più ha iniziato a scendere dai ponti, tre piani letteralmente allagati, le cabine sono invase e la gente per paura si è messa anche i giubbetti salvagente. Ogni rollio della nave c’erano tonnellate di acqua che entrava dappertutto. E’ stata una vera fatalità che noi non ci trovassimo dentro in quel momento".
Curtis continua a raccontare, è ancora choccato e i ricordi belli della crociera in pochi attimi sono completamente spariti. La partenza da Genova, poi Marsiglia, Tangeri, Casablanca, Madeira, Tenerife, Lanzarote, Cadice e poi Cartagena. Il programma è stato cambiato più volte per il maltempo, anche Barcellona ieri doveva saltare vista la burrasca. Ma poi è diventata una tappa di salvezza. L’entrata in porto alle 21, ma sino a dopo le 23 ieri tutti i passeggeri erano in cabina ad attendere. Prima dovevano scendere i feriti e bisognava portare via i due morti.
(g.g.)
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