La genetica? Tutto cominciò con i piselli

Sovrasta la città di Brno, la seconda della Repubblica Ceca, l'imponente collina con la fortezza dello Spielberg, la prigione dove gli Asburgo rinchiudevano i Giacobini ungheresi e i Carbonari italiani in odore di ribellione. Silvio Pellico vi scrisse "Le mie prigioni" nel 1831. Ed è proprio alla base di questa collina che, in pieno centro città, ha sede un luogo di mito e di culto per la storia della scienza. Nei giardini dell'Abbazia agostiniana di San Tommaso, il frate Johann Gregor Mendel passò otto stagioni consecutive, dal 1856 al 1863, a coltivare e incrociare almeno 10mila piante di pisello (Pisum sativum), contando meticolosamente non meno di 40mila germogli e 300mila piselli. I suoi esperimenti gettarono le basi della genetica moderna, mostrando come i tratti fisici vengano trasmessi da una generazione a quella successiva e fornendo un fondamento concreto alla teoria dell'evoluzione di Darwin.
Mendel non poteva sapere che il composto chimico che contiene l'informazione ereditaria è Dna e che l'unità di informazione è il gene. Ma aveva comunque capito come le proprietà delle specie viventi sono trasmesse sotto forma di caratteri, ciascuno dei quali può assumere due forme diverse - oggi li chiamiamo alleli -: un carattere è l'aspetto del seme (rugoso o liscio), un altro il suo colore (giallo o verde), un altro ancora la forma del bacello (rigonfio o grinzoso), e così via. Per ciascun carattere, ogni genitore trasmette ai figli una delle sue due forme, e lo fa in maniera indipendente dalla trasmissione degli altri, per cui ciascun organismo è il frutto di un riassortimento casuale di caratteri al momento del suo concepimento.
Mendel pubblicò due articoli che descrivevano le sue ricerche. Tuttavia, l'importanza di queste non venne apprezzata durante la sua vita; furono riprese e valorizzate soltanto all'inizio del 1900. Nel museo annesso ai giardini dell'Abbazia, è emozionante vedere come Mendel nei sui scritti definisse i caratteri ereditari con una lettera maiuscola se dominanti e una minuscola se recessivi, proprio come oggi impara a fare ogni studente che prepari l'esame di genetica. E a terra nel giardino, ecco numerosi bacelli di piselli, gli eredi diretti di quelli su cui Mendel aveva fondato le sue teorie.
Le scoperte di Mendel furono il frutto non soltanto della sua genialità, ma di un disegno più ampio: l'Abbazia di San Tommaso ambiva a essere uno dei centri importanti dell'umanità del tempo per la ricerca scientifica, aderendo al motto agostiniano per scientiam and sapientiam, dalla conoscenza alla saggezza. Un motto su cui, in questi tempi grami, varrebbe proprio la pena di riflettere.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo