La gelateria Glida conquista il “cono” del Gambero Rosso

Marco Bisiach
Da Gorizia a Tel Aviv, passando per la Toscana e tornando, infine, in riva all’Isonzo, per regalare una nuova vetrina nazionale alla città all’insegna del gusto e dell’alta qualità.
Un’altra golosa eccellenza goriziana si prende le luci della ribalta entrando in una guida enogastronomica prestigiosa: è la gelateria naturale “Glida” di corso Italia, inserita in questo 2020 per a prima volta nella Guida alle gelaterie d’Italia del Gambero Rosso, che riunisce il meglio dell’arte gelatiera tricolore e vede nove locali segnalati nella nostra regione. Tra questi i due “tre coni” (il massimo riconoscimento) “Scian l’insolito gelato” di Cordenons e “Fiordilatte” di Udine, ma anche i triestini “Jazzin”, “Soban” e “Zampolli”, mentre “Glida” porta per la prima volta la provincia di Gorizia nell’Olimpo del gelato. Merito della filosofia e del talento del 43enne titolare Matteo Ugomari di Blas e della sua squadra entusiasta formata dalla sorella Stefania e dalla dipendente Sarah.
«Per il tipo di prodotto che faccio, non posso negare che speravo e credevo in un riconoscimento del genere – ammette Matteo –, anche se onestamente pensavo che la guida non sarebbe passata nella piccola Gorizia. Invece sì, e a dicembre è arrivata la telefonata con la bella notizia. Volevamo svelare la novità a marzo, con la riapertura della gelateria dopo la pausa invernale, ma poi la pandemia ha cambiato i piani di tutti, noi compresi». E allora l’attesa per l’annuncio è durata due mesi in più. Un traguardo – non certo l’ultimo, per lui che guarda sempre avanti – che Matteo Ugomari di Blas ha tagliato dopo un percorso partito da un mondo del tutto diverso. «Io facevo tutt’altro, ho una laurea al Dams e lavoravo nel campo della scenografia – racconta –. Poi però ho capito che in quel settore le prospettive non erano le migliori, e allora ho pensato di assecondare quella passione per la pasticceria che, seppur solo in casa e da dilettante, avevo sempre coltivato».
Matteo ha studiato e si è specializzato in Toscana, alla Gelato naturale academy di Manuele Presenti, che poi lo ha messo in contatto con dei professionisti italiani che gestiscono un laboratorio e un locale a Tel Aviv, in Israele. Qui il goriziano si è perfezionato, scegliendo alla fine di tornare a Gorizia e aprire qui il suo locale. “Glida”, appunto. «Amo la mia città e sono contento della clientela, che ha risposto positivamente fin dal primo giorno – spiega Matteo –, dimostrando di apprezzare la mia filosofia: gelato sempre fresco, nessun ingrediente già pronto, lavorazioni di paste, salse e croccanti tutte nel laboratorio, che ho voluto a vista, e frutta esclusivamente in stagione». Ecco perché i gusti cambiano spesso – «al di là di quelli classici, mi faccio ispirare dalla giornata» –, e seguono il corso dell’anno. I best seller? «Il pistacchio senz’altro, che finisce sempre, ma anche lo strafondente, il caramello salato o lo yogurt con mandorle caramellate – dice il maestro gelatiere –. Cerco però sempre di sperimentare qualcosa di nuovo, come il gusto burro e marmellata che è piaciuto tanto, o il sorbetto al bacio che è indicato a chi non può o non vuole un gelato con il latte. Perché in fondo il mio sogno è solo continuare a fare del grande gelato e vedere dove questo potrà portarmi». –
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