TRIESTE C’è chi si sta mettendo in macchina in queste ore per raggiungere la seconda casa al mare o in montagna in regione e trascorrere lì il week end di Pasqua. E chi invece, approfittando della possibilità concessa dal Governo, ha preso il volo per altri lidi, per nulla spaventato dall’obbligo di tampone e mini quarantena imposto al rientro. Alcuni corregionali si sono quindi diretti verso spiagge tropicali, altri hanno fatto rotta sugli Emirati Arabi o la Grecia, altri ancora hanno raggiunto in auto mete più vicine come la Carinzia o Croazia.
A testimoniare questa “fame” di vacanza sono anche le presenze registrate allo scalo di Ronchi. «Rispetto ai pochi voli dei quali ora disponiamo – premette Marco Consalvo, amministratore delegato del Trieste Airport – si nota un aumento dei passeggeri. Tenendo conto che da pochi giorni siamo passati da uno a due voli per Roma da 100 posti ciascuno, il 70% dei posti viene occupato». E, nella maggior parte dei casi, una volta raggiunta la capitale i corregionali, proseguono poi in aereo verso qualche meta da sogno. «Anche il volo che Ryanair ha riattivato in settimana per Napoli ha visto occupare 120 posti», aggiunge Consalvo.
Fin qui, come detto, i viaggi oltreconfine. Restando in regione invece, Tarvisio, Grado e Lignano attendono tra oggi e domani l’arrivo in massa dei proprietari di seconde case. «È consentito dalle recenti misure che regolano queste festività, – ricorda Luca Fanotto, sindaco di Lignano Sabbiadoro –. Tuttavia, come previsto nel recente Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura, la Questura ha disposto intensi controlli d’ingresso per verificare che chi raggiunge in questi giorni Lignano, sia veramente diretto ad una seconda casa».
Lo spostamento verso le abitazioni al mare o in montagna ha registrato i primi movimenti ieri in tarda serata, e vedrà il culmine tra stasera e domani mattina. A Grado ieri non si registravano ancora importanti arrivi. «Per ora tutto sotto controllo – sostiene anche il primo cittadino di Tarvisio, Renzo Zanette – nessun picco vero e proprio. In prospettiva noi puntiamo tutto su maggio e soprattutto su giugno quando, finite anche le scuole, sarà possibile vedere la vera ripresa, complice la campagna di vaccinazione che speriamo prosegua spedita».
Zanette è certo che «la montagna sarà una meta ambita, essenziale sarà anche la ripresa del traffico commerciale transfrontaliero, soprattutto con la vicina Carinzia».
Per Diego Bellotto, proprietario dell’hotel-ristorante Edelhof di Tarvisio «la normalità non si raggiungerà fino a che non ci sarà il “tana libera tutti”. Le richieste di informazione per le prossima estate ci sono, ma le prenotazioni per ora sono in qualche modo virtuali, senza caparra e con la richiesta di potersi svincolare». Sentendo i suoi clienti stranieri abituali, Bellotto riferisce che «l’Italia è vista come il paese con la situazione più critica, e questo – sottolinea – non aiuta il turismo». Seppur in un momento di estrema difficoltà, dalle località di mare emerge comunque un certo ottimismo. «La ripresa è vicina, – assicura Alessandro Lovato, presidente a Grado della Git e titolare dell’albergo Astoria – le prenotazioni di questi giorni il più delle volte non sono state cancellate bensì posticipate, e questo ci fa be sperare. Prevediamo che la stagione si allungherà fino a fine ottobre, in concomitanza con la festa nazionale austriaca del 26 ottobre. E contiamo anche di recuperare il mercato interno, regionale, che era venuto meno negli ultimi anni». —
Tuffi, drink e musica caraibica Il break da sogno del ristoratore
TRIESTE Si è goduto sole, mare, spiagge, oltre a drink e musica nei bar aperti ai Caraibi. Valter Basiola è rientrato da poco da Curaçao, dove si è recato il 22 marzo, passando per Miami, per una vacanza mista a esigenze lavorative. Una pausa lontano da restrizioni e chiusure che per lui, da anni impegnato nel mondo della ristorazione, è stata una vera e propria boccata d’ossigeno. «Sono partito da Venezia, scalo da Amsterdam e poi tappa a Miami - racconta - che ho trovato in ripresa, con molti locali aperti, gente sulla spiaggia, seppur distanziata e attenta. Un bel movimento, anche se la vita notturna è ancora quasi completamente ferma. Si sente però una voglia molto forte di tornare alla normalità, cosa che in parte, per fortuna, sta già accadendo. Poi da lì - continua - sono partito per Curacao, sempre con l’aereo. L’isola era Covid free, nessun caso e una situazione sotto controllo - spiega - e mi sono goduto un luogo meraviglioso, rivivendo quella libertà che qua ormai mancava da tempo. In generale c’era poca gente, in un contesto che invece, di solito, attira persone da tutto il mondo, per trascorrere le vacanze. So che poi sull’isola - aggiunge - hanno fatto un tentativo di riapertura al turismo, con voli da New York e Miami, e i contagi sono ricominciati a salire, quindi hanno chiuso nuovamente le tratte. Io comunque sono riuscito a rientrare a Trieste senza difficoltà, sempre con i soliti tamponi in partenza, come fatto all'andata».
E Basiola pensa già a rimettersi in viaggio. «Tra qualche settimana andrò a Ibiza per lavoro, tutte le persone che salgono su un aereo sono controllate, quindi al momento penso di potermi spostare in tutta sicurezza». —
Capo verde, a Boa Vista per fare surf: «Qui la paura non esiste»
Marco Furlan
TRIESTE Marco Furlan è volato a Boa Vista, un’isola di Capo Verde qualche settimana fa, in trasferta per stringere collaborazioni che riguardano eventi sportivi legati al kitesurf da portare a Trieste. È una mèta che conosce bene e frequenta da anni. Una destinazione che ama molto e alla quale non ha voluto rinunciare nemmeno nel 2021, malgrado le limitazioni in atto.
Gli spostamenti? Attuati senza difficoltà, sia all’andata che al ritorno. «Ho fatto il tampone prima di partire da Bergamo, coi consueti controlli, ho fatto scalo a Lisbona, sono arrivato tranquillamente. Al ritorno - racconta Furlan - ho effettuato un ulteriore test sul posto e poi, atterrato a Milano, sono rientrato a casa a Trieste. A Capo Verde non c’era la percezione del virus né alcuna emergenza Covid, anche perché molte strutture ricettive erano chiuse: pochissimi turisti in giro, in generale poca gente ovunque. Solo nei luoghi al chiuso erano richiesti mascherina e distanziamenti. Volendo tornarci non ci sarebbero comunque problemi nemmeno adesso. So che la scorsa settimana un aereo è partito, anche se soltanto con una quarantina di persone a bordo. E resta solo l’obbligo del tampone in ingresso, come per altre destinazioni». —
Brasile, in spiaggia con il pc: «Ma evito le grandi città»
Eliane Gerzelj
TRIESTE È ancora in Brasile la triestina Eliane Gerzelj, partita qualche settimana fa per una vacanza e rimasta lì, dove ha lavorato in smartworking, con il suo computer e il collegamento internet, tra spiaggia, sole e mare. «Sono stata soprattutto a Santa Catarina, una bella cittadina di Barra Velha, vicino Joinville, nelle località costiere di Guarda do Embaù, Lagoa de Ibiraquera e sull'isola di Florianopolis dove mi trovo adesso. Ho vissuto in Brasile anni fa, è un Paese che mi piace molto. Questa volta - spiega - sono sempre rimasta in quartieri o in villaggi vicini alla spiaggia e molto piccoli, e qui la situazione è tranquilla: anche per questo non mi sono mai spostata nelle città più grandi. Si parla molto del Brasile - aggiunge Eliane - per i numeri elevati dei contagi, ma molti valori sono falsati ed è difficile capire, ad esempio, il quadro reale delle morti conseguenti al virus. Lunedì rientro, ma andrò in Spagna e mi fermerò lì, dove continuerò a lavorare. Per partire all’inizio - ricorda - ho fatto un tampone; ho anche sottoscritto un’assicurazione di viaggio per coprire l’eventualità del contagio da Covid-19. Per tornare farò un nuovo tampone qui in Brasile e un altro al momento dell’arrivo. Nessun disagio negli spostamenti». —