La fuga da case e uffici e la corsa giù in strada. Trieste trema di paura

Avvertite nettamente in città una vibrazione violenta e una seconda più lieve. Centralini dei Vigili del fuoco presi d’assalto. Centinaia di testimonianze sui social 
Abitanti di Trieste scesi in strada con borse e zaini davanti alla Questura dopo aver sentito il terremoto che ha scosso la Croazia centrale il 29 dicembre. Foto Andrea Lasorte
Abitanti di Trieste scesi in strada con borse e zaini davanti alla Questura dopo aver sentito il terremoto che ha scosso la Croazia centrale il 29 dicembre. Foto Andrea Lasorte

TRIESTE La fuga da abitazioni e uffici, soprattutto ai piani alti, e la corsa giù in strada. Le telefonate ai Vigili del fuoco, tante, per chiedere informazioni, e le chiamate e a parenti e amici per verificare che fossero al sicuro. E poi tutti sui social, per condividere lo stupore e la paura provati e cercare notizie. Il terremoto che ha colpito la Croazia ha messo in forte allarme gli abitanti di Trieste, città in cui le scosse si sono avvertite nitidamente, e paurosamente, creando una sensazione diffusa di ansia. E, in qualche caso, pure di panico.

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La scossa registrata in tarda mattinata ha fatto tremare sedie e tavoli e molti. Pochi istanti dopo in città, nelle vie del centro come in quelle delle zone più periferiche, si sono formati gruppetti e capannelli di persone uscite in fretta e furia da uffici e appartamenti e riversatesi all’aperto per sentirsi meno in pericoloso. Tutti sui marciapiedi, quindi, sulle Rive, in via del Teatro Romano e in Corso Italia. Così come in zone pedonali come piazza della Borsa, piazza Unità o in via San Nicolò. Una volta giù qualche rapido scambio di battute con il vicino («hai sentito che botta?», «sembrava non finisse mai quest’onda») e poi subito lo sguardo al cellulare, per capire cosa stesse succedendo, dove fosse l’epicentro e capire la portata dell’evento.

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Croatian soldiers and people clean rubble next to damaged buildings in Petrinja, some 50kms from Zagreb, after the town was hit by an earthquake of the magnitude of 6,4 on December 29, 2020. - The tremor, one of the strongest to rock Croatia in recent years, collapsed rooftops in Petrinja, home to some 20,000 people, and left the streets strewn with bricks and other debris. Rescue workers and the army were deployed to search for trapped residents, as a girl was reported dead. (Photo by Damir SENCAR / AFP)


Centralino rovente dai Vigili del fuoco, che hanno risposto a decine di telefonate di informazioni. Nessun danno consistente, per fortuna. Solo in un caso è stato richiesto l’intervento dei pompieri. È accaduto in un’abitazione in via dell’Istria dove, a causa della scossa, è caduto uno scaldabagno.



Nei negozi, nei locali e nei piani più bassi degli edifici, molti non hanno sentito nulla ma sono usciti comunque, per capire cosa stesse succedendo e perchè tanta gente si fosse riversata in strada. Tra chi è sceso fuori, spaventato dalla scossa, anche i dipendenti della sede della Regione in piazza Unità.



Ma è sui social soprattutto che i triestini si sono scatenati raccontando impressioni e sensazioni provate, con centinaia di post pubblicati. C’è chi ha visto la tazzina del caffè tremare in cucina, oltre ad armadi, credenze e librerie. Chi ha notato i vasi di fiori spostarsi sul davanzale e chi ha sentito oscillare il pavimento al quinto piano.

Qualcuno si è sistemato sotto la scrivania o sotto il tavolo, temendo l’arrivo di una scossa ancora più forte, altri sono rimasti fermi, seduti, quasi impietriti, per pochi secondi definiti “interminabili”, mentre tanti, come detto, hanno preferito uscire, restando all’esterno a parlare con vicini di casa o colleghi, in attesa di rientrare, confrontandosi sull’accaduto. C’è anche chi ha spiegato di aver sentito una sensazione di panico simile a quella provata in occasione del terremoto in Friuli e chi ha scritto di non aver mai sentito tremare così forte la terra finora. In molti poi, tra l’ironico e l’allarmato, hanno chiamato in causa l’annus horribilis. «Prima la pandemia, ora il terremoto - ha scritto più di qualcuno -. Direi che non ci siamo fatti mancare niente in questo 2020».



Sempre sui social, su Facebook in particolare, chi vive all’estero ha chiesto informazioni e chiarimenti, temendo inizialmente danni anche a Trieste. E poi tanti i messaggi di chi si è stretto attorno al popolo croato, soprattutto agli abitanti della città più danneggiate. «Sono vicino agli amici della Croazia e a tutte le persone colpite da questo terremoto aggrava una situazione già molto difficile a causa della pandemia - commenta su Twitter Roberto Dipiazza -.

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La Protezione civile di Trieste farà la sua parte insieme alla Regione». «Vicinanza al popolo croato per il forte terremoto che ha causato numerosi danni segnando una nuova dura prova per la popolazione», ha affermato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga. «Il nostro pensiero va alle popolazioni colpite dal terremoto che si è nuovamente abbattuto con violenza sulla Croazia, sommando sciagura a dolore in un tempo già segnato dalla pandemia», hanno dichiarato le parlamentari del Pd Debora Serracchiani e Tatjana Rojc, auspicando l’arrivo tempestivo di aiuti nelle zone interessate. —


 

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