La fisarmonica di Denis suona per il papa

Prima il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, poi il principe Alberto di Monaco e ora il santo padre. La fisarmonica del musicista Denis Novato martedì scorso ha suonato per papa Francesco nel corso di un’udienza pubblica a cui è seguito un breve incontro col pontefice e le note del virtuoso triestino hanno invaso piazza San Pietro.
Il musicista campione del mondo di fisarmonica diatonica (con all’attivo 25 trofei e 32 cd) ha dedicato al papa un brano che ha particolarmente apprezzato. Di più: papa Francesco ha accompagnato l’apprezzamento con il gesto del pollice in su, in segno di gradimento per la performance. Novato non riesce a nascondere la sua emozione. «È un sogno che si avvera» spiega il musicista che da quasi trent’anni (traguardo che taglierà nel 2017) porta il nome di Trieste in tutto il mondo, da New York a Tokyo a Monaco, dove ha suonato in occasione del recente Grand Prix di Formula 1.
«Avevo richiesto la possibilità di incontrare il papa portando con me lo strumento – prosegue -, ma mai avrei pensato mi chiedesse di esibirmi per lui, infrangendo un rigoroso cerimoniale che prevedeva che non potessi suonare la fisarmonica, ma soltanto portarla al collo simbolicamente. Invece, con mia grande sorpresa ed emozione, appena l’ha vista, mi ha chiesto di suonargli qualcosa. Santo padre, ho risposto, purtroppo non mi hanno autorizzato. Ma ti autorizzo io, mi ha detto sorridendo il pontefice. E così gli ho dedicato un brano tradizionale firmato Slavko Avsenik. Mentre suonavo, mi teneva la mano. Quindi mi ha chiesto di seguirlo per qualche metro mentre incontrava altri fedeli. È allora che si è girato verso di me facendomi il segno col pollice: non lo dimenticherò mai».
A papa Francesco, Novato ha donato un cesto di prodotti tipici locali: una putizza, delle fave e una bottiglia di olio d’oliva. «Grazie all’interessamento dell’ambasciata slovena in Vaticano (per i 25 anni di attività, Novato aveva ottenuto una benemerenza dal Ministero della cultura sloveno per il suo contributo alla diffusione e salvaguardia di un genere musicale tradizionale dell’Alpe Adria, ndr) ho avuto il privilegio di potermi intrattenere per un paio di minuti col papa, un trattamento riservato solitamente a grandi personaggi di sport e spettacolo».
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