La Fipe va al contrattacco: «Basta con l’accanimento»

Il presidente Vesnaver in pressing su Dipiazza per rivedere limiti e sanzioni. Già elaborata una bozza di proposta. «Il sistema attuale si è rivelato inefficace»
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Vesnaver
Lasorte Trieste 04/08/12 - Camera di Commercio, Expo Mittel School, Vesnaver

TRIESTE Gli esercenti sono già passati al contrattacco e il presidente della Fipe, Bruno Vesnaver ha preso carta e penna e ha scritto al sindaco Roberto Dipiazza appena insediato in Comune chiedendo di cambiare il regolamento sulla Movida. «Le intendo segnalare - scrive Vesnaver - la sgradevole situazione che anche in questi giorni diversi giovani imprenditori triestini si trovano ad affrontare causa una non appropriata applicazione del regolamento movida introdotto dalla passata amministrazione ormai più di un anno fa». Il presidente Fipe non ha dubbi nell’affermare che «il regolamento così come applicato si è rivelato inefficace: penalizza chi gestisce comunque con diligenza e serietà un locale - afferma - non andando a colpire invece chi dimostra poca professionalità optando per la non osservanza delle regole. Gestori che per mesi lavorano senza creare alcun problema - prosegue Vesnaver - per qualche minuto di musica oltre l’orario previsto si vedono comminare una sanzione e imporre la chiusura per 24 ore del locale. Con un danno economico e di immagine non indifferente. Chi invece (pochi casi da tempi identificati) gestisce il suo locale fregandosene di regole e sanzioni, valutando che una serata all’insegna dell’esagerazione a livello di incassi va ad ammortizzare comunque un’eventuale multa, ha gioco facile. Chi da imprenditore sceglie di violare comunque le regole viene posto sullo stesso piano di chi casualmente, magari per distrazione, commette una piccola infrazione al regolamento».

Le obiezioni della Fipe non riguardano gli orari: d’estate dover smettere all’una di notte il venerdì e il sabato e alle 23 le altre sere non è in discussione «perché i residenti hanno tutto il diritto di riposare e di dormire», afferma Vesnaver che a margine spiega nel dettaglio quali sono le obiezioni. «I vigili urbani dovrebbero fare prevenzione e non infierire su chi crea posti di lavoro. Dovrebbero dire: “attenzione che stai sforando in fatto di decibel” anziché far scattare subito la sanzione o addirittura punire perché la musica si è sentita troppo forte all’aperto solo nel un momento in cui si è aperta la porta del locale. Molte volte il livello della musica viene valutato ad orecchio senza utilizzare l’apposita strumentazione, di conseguenza alcuni esercenti si sono visti accogliere il ricorso dal giudice di pace. Infine la giornata di chiusura viene fatta scontare anche a otto mesi di distanza anziché entro 60 giorni come si dovrebbe».

Bruno Vesnaver sta inviando a tutti gli associati una bozza di controregolamento, o meglio di nuovo regolamento «più equo nei confronti degli esercenti. Attendiamo con ansia la nomina del nuovo assessore al commercio - chiude il presidente Fipe - per chiedergli un incontro immediato».

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