La finta auto blu del “papà” dei colibrì
Che c’azzeccano gli uccellini con i lampeggianti? Ci sono forse volatili in pericolo da soccorrere a sirene spiegate? Nidi incastrati da liberare? Nulla di tutto ciò.
La Questura di Udine ha pizzicato nella città friulana un’Alfa 156 con la scritta “Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio” e con il simbolo della Repubblica italiana, con tanto di lampeggianti blu simili a quelli delle forze dell’ordine. Il veicolo, come accertato dalla polizia ferroviaria, fa capo al presidente dell’Istituzione scientifica Centro colibrì di Margherita Hack: il quarantatreenne Stefano Rimoli, residente a Trieste.
La vettura è stata individuata mercoledì scorso nelle vicinanze del Centro commerciale Città Fiera, dove si trova l’ente. Ma nei giorni precedenti il mezzo era stato notato dagli agenti anche nella zona della stazione ferroviaria di Udine, posteggiata accanto agli stalli riservati alle forze dell’ordine.
È stato un poliziotto a voler vederci chiaro: ha quindi annotato la targa e ha verificato l’intestazione nelle banche dati. Risultato? Non si trattava di una macchina ministeriale.
Stando a quanto accertato dalla Polfer, i documenti attestano falsamente che il veicolo appartiene alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Il mezzo è stato quindi sequestrato, mentre il presidente dell’ente che l’aveva in uso, è stato denunciato all’Autorità giudiziaria per le ipotesi di reato di «mancata esecuzione dolosa di un provvedimento dell’Autorità, falsità materiale ideologica e uso di atto falso». I documenti dell’Alfa non erano stati aggiornati? In ogni caso «c’è una sentenza passata in giudicato che impone di provvedere alle «opportune variazione sul mezzo», si legge in una nota della Questura di Udine.
«È la macchina del Centro colibrì da molti anni – osserva Rimoli – all’epoca era stata acquistata con fondi pubblici e, tempo fa, era passata in possesso del governo italiano. Se poi, con il passare degli anni, dei governi e col mutare della normativa sulle vetture speciali, questo atto è stato ritenuto non più valido, siamo pronti a far tornare la proprietà della vettura in capo al Centro colibrì. Comunque - rileva - prima ancora di tale passaggio di proprietà c’era stata, nel 2005, l’autorizzazione della segreteria dell’allora ministro Altero Matteoli all’applicazione dei simboli del governo sulle fiancate dell’ambulanza per il trasporto dei colibrì. C’è un documento che lo attesta. Non solo -rincara il presidente - l’anno successivo, nel 2006, eravamo stati autorizzati a utilizzare, accanto a quello di altri enti pubblici, anche il logo della polizia di frontiera sui contenitori per il trasporto dei colibrì». —
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