La Finanziaria azzera i consultori cattolici Si scatena la polemica

Sparisce il contributo regionale alle tre onlus regionali Il centrodestra protesta e chiede il dietrofront
Di Gianpaolo Sarti

TRIESTE. La giunta ha azzerato i fondi ai consultori familiari di ispirazione cristiana. Il contributo regionale finora assegnato per coprire le spese delle attività di tre onlus che operano a Trieste, Udine e Noncello a Pordenone era pari a 90 mila euro. Nella Finanziaria che il Consiglio si appresta ad approvare, questa voce non figura più. Così come sono sparite tutte le altre poste di carattere “puntuale”, cioè ad associazioni o altre realtà che non seguono linee di finanziamento a macro-capitoli. È un preciso indirizzo politico dell’esecutivo Serracchiani già visto nel comparto cultura: lì dove abbondavano forme di contribuzione a carattere discrezionale, che non venivano cioè sottoposte al vaglio di regolamenti e commissioni. Un nuovo metodo dettato anche dalle minori risorse disponibili in cui ora rientra pure il sociale.

I consultori di ispirazione cristiana, che si differenziano da quelli pubblici anche perché prevedono la figura del consulente familiare per l’ascolto di coppie e singoli nelle dinamiche relazionali, mettono a disposizione in forma gratuita psicologi, psichiatri, sessuologi, avvocati, esperti di metodi contraccettivi naturali e consulenti etici. Oltre che ginecologhe ed ostetriche. A ciò si aggiungono i percorsi di preparazione matrimoniale, compreso quello civile. La prima esperienza di questo genere è sorta in Italia nel 1948 a Milano su iniziativa di don Paolo Liggeri, in seguito agli avvenimenti bellici che inevitabilmente avevano gravato sui nuclei familiari. Nell’ultimo anno, a Trieste ad esempio, sono stati 740 gli utenti che si sono rivolti alla struttura. Un migliaio le consulenze sanitarie, 3846 le attività di sostegno psicologico, 321 gli interventi legali, tra i quali anche quelli a tutela dei minori. «Non è un’operazione volta a colpire questa realtà – spiega l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca – ma è una scelta politica generale che investe tutte le poste di tipo “puntuale”. Perché, a fronte dei tagli che ci troviamo a dover operare nel settore sanitario e assistenziale (attorno al 4%, ndr), abbiamo dovuto eliminare tutto ciò che non rientra nei macro-capitoli di spesa generale in modo da mantenere, ad esempio, i trasferimenti ai Comuni per il sociale e il Fondo per l’autonomia possibile. I consultori di ispirazione cristiana – ci tiene a sottolineare l’assessore - svolgono certamente un servizio per il territorio, ma dovrebbero essere convenzionati con il sistema delle Aziende sanitarie. Sono loro che devono stabilirne l’utilità. Mi rendo conto che cambiare rotta all’improvviso può creare un freno all’attività, che comunque forse dovrebbe trovare un’altra forma per proseguire. Ora di qui all’aula vedremo come fare: sto facendo delle verifiche per capire se è possibile rimettere almeno una parte del finanziamento».

Il centrodestra, però, alza le barricate. Bruno Marini di Forza Italia, il primo ad accorgersi in commissione della cancellazione dei contributi in Finanziaria per queste onlus, nel dibattito con la giunta si era opposto alla decisione e aveva votato contro a fronte dell’astensione degli altri gruppi di opposizione. «Credo che per chi svolge servizi così importanti non si debba parlare di spending review. Mi pare questa una precisa decisione che va penalizzare strutture indispensabili per la società, visto che si occupano della tutela della donna, della maternità responsabile e della vita. Sono garanti di un pluralismo di valori in un campo estremamente delicato. Io – insiste Marini – sono stato l’unico ad oppormi, ma il problema è stato sollevato anche dal collega Barillari (Udc) e Gregoris dei Cittadini. E devo dire, onestamente, che anche il presidente della commissione Rotelli (Pd) si è fatto carico della questione dimostrando un’apertura su un tema così importante. Il mio obiettivo è ripristinare i fondi trovando un accordo con il centrosinistra. Vedremo come si comporterà la giunta».

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