La fiera del caffè punta a 13mila visitatori

Al via domani in Porto vecchio “TriestEspresso Expo”. Espositori cresciuti del 10 per cento. Alberghi verso il tutto esaurito
Di Massimo Greco
Silvano Trieste 18/10/2016 Allestimento Triestespresso Expo
Silvano Trieste 18/10/2016 Allestimento Triestespresso Expo

C’è il 15% in più di spazi espositivi, che si estenderanno così per 15 mila metri quadrati. C’è un 10% in più di espositori che saranno complessivamente 202 (produttori, commercianti, torrefattori, indotto industriale), in rappresentanza di una ventina di nazioni, anche se i tre quarti provengono dal suolo patrio.

C’è il quasi esaurito negli alberghi, che segnalano una percentuale di occupazione-camere pari al 96%. C’è una favorevole previsione circa l’affluenza dei visitatori - tutti professionisti del comparto - che potrebbero salire dagli 11 mila del 2014 ai 13 mila dell’inauguranda edizione. C’è un investimento di 200 mila euro per risistemare i magazzini 26-27-28 in Porto Vecchio, cui si aggiungerà una tensostruttura ausiliaria.

C’è l’esordio o il ritorno di Paesi interessanti, dal punto di vista settoriale, come Indonesia, Colombia, Vietnan, Etiopia. C’è l’attenzione manifestata da mercati di crescente rilevanza sotto il profilo dei consumi, come quelli del Giappone, della Malesia, del Kazakistan, degli Emirati Arabi.

All’insegna di questi presagi commerciali e di questa cabala numerica, che propone premesse di buon auspicio, domani mattina si inaugura l’ottava edizione della fiera specializzata “TriestEspresso Expo”, uno dei più importanti appuntamenti espositivi del mondo caffeicolo: interverranno il governatore della Regione Fvg Debora Serracchiani e il commissario straordinario dell’Autorità portuale Zeno D’Agostino. Presenzieranno gli ambasciatori di Colombia e di Indonesia. L’iniziativa, che ha cadenza biennale, è organizzata da Aries-Camera di commercio insieme all’Associazione caffè Trieste ed è supportata, tra gli altri, dall’Unicredit, dall’Autorità portuale, dall’Ico, dalla Fipe.

La relazione fra Trieste e il caffè è ben nota, si snoda dall’arrivo del “crudo” in porto fino alla tazzina: a sostegno dell’attività fieristica sono in cartellone una serie di eventi collaterali, forse il più curioso riguarda la candidatura del caffè espresso italiano a Patrimonio dell’Unesco: ne spiegherà le ragioni Giorgio Caballini, titolare della Dersut.

A illustrare le caratteristiche portanti della manifestazione, che durerà da oggi fino a domenica, hanno provveduto ieri mattina il commissario straordinario camerale Antonio Paoletti, il presidente dell’Associazione caffè Trieste Fabrizio Polojaz, il direttore di Aries Patrizia Aldolfatto. La soddisfazione dell’hotellerie autoctona è stata sottolineata da Riccardo Zanellotti. Plauso anche da parte del sindaco Dipiazza, accompagnato dall’assessore Bucci.

La fiera triestina - ha spiegato Polojaz - si situa in una fase nel contempo interessante e critica per il settore caffeicolo. Interessante laddove cresce la superficie produttiva, come nel caso della Cina meridionale, laddove salgono i consumi, soprattutto in Asia, laddove migliora l’approccio qualitativo, come in Europa e nell’America Settentrionale. Critica perchè il massiccio spostamento di risorsa finanziaria, avvenuto da una decina d’anni a questa parte a livello internazionale sulla “commodity”, non può non influire sulla struttura dei prezzi, della produzione, del commercio. Sintomatico, a tale riguardo, il fatto che in Italia il numero delle torrefazioni sia sceso da 4 mila a 800 unità.

A Trieste - ha ricordato ancora il presidente dell’Associazione - si concentra l’unico distretto caffeicolo nazionale. E così l’appuntamento fieristico sarà anche il pretesto per fare il punto sul prossimo raccolto e sulle prospettive portuali triestine.

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