La festa nazionale dei serbi di Trieste nel segno dell’integrazione
Esibizioni musicali e presenze eccellenti, dal sindaco Dipiazza agli imprenditori locali, per la celebrazione più sentita dell’anno per la comunità
Foto BRUNI 15.02.2019 Consolato Serbia: Festa della Repubblica---la console..
TRIESTE È stata celebrata ieri sera, nella sede del Consolato generale di Trieste, in strada del Friuli, la festa nazionale della Serbia. A fare gli onori di casa, la nuova console, Ivana Stojiljkovic, entrata in carica meno di due mesi fa. «Sono a Trieste da poco – ha detto rivolgendosi agli invitati, fra i quali c’era a rappresentare la città il sindaco Roberto Dipiazza – ma ho già potuto apprezzare l’accoglienza che Trieste e i triestini hanno riservato e stanno riservando ai tantissimi serbi che lavorano e vivono in questa città e che sappiamo essersi perfettamente integrati nel tessuto sociale locale».
L’appuntamento del 15 febbraio è molto sentito dai serbi, perché nella stessa data si concentrano due ricorrenze. In questo giorno, anzitutto, nel 1804, il popolo serbo si ribellò all’oppressione dell’impero ottomano e, nel 1835, quindi, lo stesso popolo vide la promulgazione della prima Costituzione. «Ma a tutto questo – ha ripreso la console di Serbia – va aggiunto il fatto che, nel 2019, ricorrono 140 anni da quando Italia e Serbia iniziarono ad avere rapporti diplomatici. Trieste in particolare – ha sottolineato ancora Stojiljkovic – è la città che, meglio di qualsiasi altra, può testimoniare la bontà e la qualità dei rapporti culturali ed economici fra i nostri due Paesi. Per questo – ha proseguito la diplomatica – con grande piacere accogliamo le parole del sindaco Dipiazza, che oggi ha confermato quanto sia proficua l’intesa fra i nostri popoli e quanto sia maturata l’integrazione dei serbi in questa città. L’Italia – ha continuato Stojiljkovic – è uno dei partner più importanti della Serbia sotto il profilo economico e per questo lavoreremo per intensificare ulteriormente questa collaborazione. Fin d’ora perciò – ha concluso la neoconsole – ringraziamo tutti gli imprenditori italiani che hanno riconosciuto nella Serbia un paese valido per gli investimenti».
Dopo i discorsi, è stato il momento delle esibizioni musicali. Dapprima hanno suonato le componenti di origine serba del trio d’archi che frequentano il locale Conservatorio Tartini, cioè Kristina Ivanovic, che, oltre a suonare il violino, è anche cantante, Milena Petkovic, secondo violino, e Dragana Gajic, viola.
Le tre artiste hanno suonato e cantato sia l’inno nazionale serbo sia quello italiano, esibendosi poi nel “Canone” del compositore Johann Pachelbel. È stata poi la volta del Coro dei bambini della chiesa di San Spiridione taumaturgo. La cantante Miliana Stevic ha infine proposto antiche canzoni del Kosovo. Una rappresentanza degli artisti impegnati nell’occasione si è esibita indossando costumi tradizionali. —
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