La festa degli artisti di strada contro la stretta di Palazzo
Il 22 ottobre, a partire dalle 16, gli artisti di strada invitano tutti i triestini in piazza Cavana allo scopo di sensibilizzarli sulla questione della regolamentazione delle arti di strada. A fine mese, infatti, scade l’ordinanza che prevede il sequestro dello strumento per i suonatori abusivi: che cosa accadrà dopo? La preoccupazione è che l’ordinanza venga rinnovata o, peggio, inasprita. Per questa ragione il Forum per cambiare Trieste ha lanciato l’idea della festa di solidarietà e negli scorsi giorni ne ha discusso i dettagli assieme ai protagonisti. Il Forum, nato lo scorso luglio nella sede del Centro multiculturale italo sloveno di via Valdirivo 30, è un “osservatorio civico” aperto a chiunque sia interessato a contribuire con idee e proposte al miglioramento della città: la questione degli artisti di strada è solo la più recente fra quelle trattate.
Per alcuni degli artisti presenti all’incontro il problema è politico: «Siamo una decina in tutta Trieste, non è difficile coordinarsi in modo da dare equa visibilità a tutti, senza arrecare disturbo. Il sequestro dello strumento sembra però rispondere alla dottrina del “no xè bel de veder” che trascende anche il “no se pol” triestino». Altri sottolineano la volontà di essere coinvolti nelle decisioni che riguardano le loro sorti: «Sarebbe bello partecipare alle riunioni, in Comune, per discutere un regolamento che soddisfi le esigenze di tutti. Basta polemiche, è il momento di costruire».
Tutti gli artisti, però, concordano sui modi della giornata del 22: sarà una festa gioiosa, dove gli artisti si presenteranno alla città, facendo dono dei loro talenti. L’invito è aperto a tutti, artisti (anche non di strada) e cittadini, simpatizzanti o scettici. «Non siamo sporchi e cattivi» è il messaggio che si vuole trasmettere.
L’ordinanza emessa a settembre, quella sulla confisca degli strumenti, ha fatto seguito all’approvazione del regolamento sulle arti e sui mestieri di strada e alla sua entrata in vigore a febbraio. Tale regolamento, varato ai tempi della giunta Cosolini, prevede l’accredito degli artisti interessati ad esibirsi a Trieste sul portale “Stradaperta.it” che copre anche Milano. Sul sito c’è una mappa interattiva della città dove, cliccando sui luoghi evidenziati, è possibile conoscere il calendario giornaliero degli spettacoli, con orario, nome dell'artista e tipo di performance. I “busker” sono tenuti a registrarsi sul portale, prenotando con anticipo il luogo e l’orario per la propria esibizione: la legge contempla una sanzione pecuniaria per gli inadempienti. L’ordinanza emessa il mese scorso ha dunque aggiunto un’ulteriore pena ovvero la confisca dello strumento per chi si macchia della colpa della mancata registrazione online. Subito sono fiorite le critiche contro la durezza del provvedimento: c’è chi ha sottolineato che il sequestro dello strumento per molti significa il sequestro della principale fonte di sussistenza e chi ha evidenziato che gli artisti che si trovano a Trieste solo di passaggio magari possono ignorare l’ordinanza. Il comandante della polizia municipale Sergio Abbate riferisce comunque che non risultano, ad oggi, episodi di sequestro di strumenti. Al tempo stesso precisa che, dall’entrata in vigore del regolamento, sono state fatte diverse contravvenzioni: «Dall’inizio dell’anno sono stati 18 i verbali nei confronti di artisti non in regola, vuoi perché non si erano accreditati, vuoi perché sorpresi a esibirsi fuori dall’orario o dal luogo previsti».
A fronte dell’imminente scadenza dell’ordinanza, comunque, gli artisti di strada hanno deciso di giocare d’anticipo. Organizzando una festa rivolta all’intera città allo scopo di farsi conoscere. E, possibilmente, di scongiurare un’ulteriore stretta da parte dell’amministrazione comunale.
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