La Ferriera sfida il Comune «Porte aperte a ogni verifica»
TRIESTE «Le porte dello stabilimento sono aperte». Siderurgica Triestina risponde così al documento con cui il sindaco Roberto Dipiazza ha chiesto alla Regione di rivedere l’Autorizzazione integrata ambientale della Ferriera di Servola. Le ragioni, spiega Dipiazza in quel testo, stanno nello studio predisposto dalla procura di Trieste, da cui emergerebbe la presenza di benzene nelle vicinanze dell’impianto. Il Comune rileva poi la necessità di rivedere il posizionamento delle centraline. L’azienda risponde sottolineando che ogni nuovo controllo sarà benvenuto, «perché accerterà i risultati positivi finora avvenuti».
La presa di posizione di Siderurgica Triestina arriva con una lettera intestata all’amministratore delegato Edoardo Tovo «e con la piena adesione del presidente cavaliere Giovanni Arvedi»: «La società segnala che le porte dello stabilimento industriale di Trieste sono aperte per ogni opportuna verifica e che è ben gradito ogni controllo da parte degli organi competenti», è l’esordio del comunicato.
L’apertura, prosegue, ha il fine di consentire «di prendere visione degli interventi effettuati e dei risultati conseguiti, con particolare riferimento al postcombustore e ricadute delle emissioni del camino E42, così come citato nella comunicazione del sindaco alla Regione in merito alla richiesta di riesamina Aia».
Nell’occasione l’azienda sottolinea come, «il recentissimo rapporto Arpa Fvg sulla qualità dell’aria a Servola aggiornato al 15 gennaio 2018, evidenzi il pieno rispetto degli standard di qualità ambientali che per l’area di Servola sono stati fissati dall’Aia con valori più restrittivi di quelli di legge lungo tutto il 2017 e fino a oggi. In particolare, l’ulteriore riduzione dei valori misurati negli ultimi due mesi, mostrano la validità degli interventi straordinari di miglioramento effettuati di recente sull’altoforno».
Il monitoraggio dei parametri di qualità dell’aria, prosegue Siderurgica Triestina, «viene infatti effettuato su un capillare numero di stazioni di monitoraggio il cui posizionamento è frutto di un lungo lavoro di analisi di Arpa, iniziato ai tempi della gestione Lucchini, che ha portato ad individuare i punti di maggior ricaduta ove effettuare le rilevazioni».
Secondo l’azienda l’eventuale ridefinizione della posizione delle stazioni di monitoraggio o anche l’eventuale incremento dei punti o della frequenza di monitoraggio «potrà solo confermare quanto già ampiamente riscontrato, ovvero il considerevole miglioramento della qualità dell’aria e il pieno rispetto degli obiettivi di qualità ambientali, così da valorizzare ulteriormente l’adeguatezza degli interventi di ambientalizzazione messi in essere dall’azienda e la compatibilità ambientale dell’attività produttiva con il contesto territoriale circostante».
Siderurgica Triestina fa inoltre presente «che una eventuale ridefinizione dei monitoraggi di qualità dell’aria non necessita di un procedimento di riesame di Aia, in quanto è indipendente dall’Aia stessa e può in ogni momento essere stabilito unilateralmente dall’ente di controllo in base a proprie valutazioni o indicazioni degli enti territoriali».
Questa la conclusione: «Sulla questione in oggetto, l’azienda è serena e disponibile da subito ad ogni confronto tecnico».
Resta il fatto che starà agli uffici competenti, quelli regionali, valutare se i dati portati dal Comune a supporto della richiesta, che si avvalgono anche di un parere dell’Azienda sanitaria universitaria triestina, sono sufficienti o meno alla riapertura dell’Aia.
Il responso dell’ente regionale è atteso nelle prossime settimane.
Riproduzione riservata © Il Piccolo