La Famà helicopters rinuncia a Gorizia

L’imprenditore-fondatore: «Troppe chiacchiere e aiuti da fame. A gennaio l’accordo per aprire a San Marino. Inizialmente avrei offerto 100 posti di lavoro che a regime sarebbero aumentati a 200, se non a 300»

Lo danno per scontato. L’aeroporto “Duca d’Aosta” di Gorizia ospiterà una fabbrica di elicotteri che porterà in dote posti di lavoro e contribuirà alla nascita del tanto decantato polo aeronautico. Chi è così sicuro? Tutti. Dall’Aeroporto spa (anzi società consortile) al Comune, dalla Provincia alla Camera di commercio.

Ma oggi si scopre che quell’azienda la vedremo con il... binocolo, nel senso che non sarà ospitata nella nostra città, bensì altrove: San Marino, Austria, forse Cina, non da queste parti. E rischia di essere l’ennesima occasione mancata in una terra che non vanta grossi insediamenti industriali.

L’annuncio è di Nino Famà, proprietario, ideatore e deus ex machina della modenese “Famà helicopters” che avrebbe voluto aprire la sua fabbrica di elicotteri a turbina nell’area dello scalo Duca d’Aosta. L’area che era stata prescelta si trovava (e si trova) sull’altro lato dell’aeroporto, nella zona che ospitava la ditta Bramo. A Gorizia si puntava a produrre la carrozzeria mentre in Slovenia dovevano essere realizzati i motori: questo perché nel Paese vicino l’iter di certificazione dei motori è assai più snello e veloce che in Italia. Ma tutto è saltato.

Famà, perché non aprirà la sua azienda a Gorizia?

Perché, sino ad oggi, si sono prodotte solamente tante chiacchiere. Sono stato contattato diversi mesi fa, poi non si è fatto più sentire nessuno. Avevo bisogno di 2 milioni di euro per avviare l’attività: soldi che avrei, ovviamente, restituito, una volta che l’azienda prendeva piede e si sviluppava. Invece, mi hanno fatto un’offerta da fame.

A quanto ammontava?

Cinquecentomila euro: un quarto della cifra di cui avrei avuto bisogno. Capite che in questa maniera non si va da nessuna parte. Soltanto una persona, ovvero Adriano Ceccherini (project manager della Pipistrel, ndr), le ha provate tutte e ha cercato di favorire al massimo l’arrivo della mia azienda a Gorizia. Ma anche lui si è reso conto di sbattere contro alle tante chiacchiere.

E ora, che fa? Aprirà l’azienda altrove? Ci sono contatti?

Certo che ci sono contatti. E sono talmente avanzati che a gennaio dovremmo trovare l’accordo. Sono arrivate offerte dall’Austria, dalla Cina e anche da altre nazioni. Probabilmente, alla fine, apriremo lo stabilimento a San Marino.

Che tipo di benefici occupazionali porterà la “Famà helicopters”?

Inizialmente, saranno 100 le persone che verranno introdotte nella mia azienda. Poi, a regime, credo che potremmo arrivare ad un organico dai 200 ai 300 addetti. Sono convinto che fra qualche anno più di qualcuno a Gorizia si mangierà le mani di fronte a questa occasione persa.

Quindi, non ci sono più possibilità per Gorizia?

Credo proprio di no. Ormai i contatti sono talmente avanzati con gli altri soggetti che l’accordo è vicinissimo. Capite: un imprenditore ha bisogno di certezze e io, ad oggi, ho sentito soltanto parole.

Com’è nata la sua azienda?

La Famà helicopters nasce nel 2009 con la realizzazione del nuovo progetto KISS 209M, progettato e costruito dal sottoscritto. Dopo vent’anni di esperienza nella costruzione e collaudi di elicotteri in kit, iniziata come passione affiancata alle attività di competizioni motoristiche, automobilistiche e costruzioni meccaniche, decisi di dedicarmi unicamente all’attività di costruzione di elicotteri con il progetto Kiss 209M. Già dall’età di 12 anni Nino Famà avevo la passione della progettazione, costruzione e per la velocità, realizzando una piccola vettura in ferro e legno con un motore da 50 cc. Poi, l’attività si è sviluppata negli anni e il resto è storia d’oggi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo