La fabbrica De Franceschi in mano al gruppo Casillo

Trattativa andata a buon fine, ma rimane ancora il “nodo” del raccordo ferroviario Incontro al Consorzio industriale fra azienda e istituzioni. In ballo 50 posti di lavoro
Di Tiziana Carpinelli
Bonaventura Monfalcone-18.03.2015 Silos De Franceschi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-18.03.2015 Silos De Franceschi-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

La trattativa per l’acquisizione dei mulini De Franceschi si è chiusa positivamente e il gruppo Casillo è il nuovo proprietario dell’impianto di via dei Bagni nuova. Leader mondiale in acquisto, trasformazione e commercializzazione del grano, l’azienda pugliese ha chiuso il 2014 con un fatturato superiore al miliardo di euro, in incremento del 22,6% sui ricavi dell’anno precedente. E ha consolidato il quadro strategico, come si apprende nella versione integrata del suo bilancio, in termini di presenza in aree geografiche significative e di presidio equilibrato delle diverse filiere produttive, come frumento tenero, duro, mais. Dopo aver conseguito una rete capillare nella penisola, Casillo group punta ora a Nordest per implementare il proprio mercato. Confermate, dunque, le indiscrezioni circolate nei mesi scorsi a proposito della volontà di investimento sul territorio monfalconese, che assume un’importanza strategica all’interno della rete produttiva aziendale.

Anche per questo, stamattina, nella sede del Consorzio industriale monfalconese, la delegazione di Casillo group incontrerà le istituzioni. Uno dei temi rimasti sul tavolo da affrontare è quello della riattivazione del raccordo ferroviario, intervento che riveste un ruolo prioritario e potrebbe consentire alla nuova realtà di operare in condizioni di efficienza ed economicità. Come noto, la scorsa primavera, dopo un periodo di “occupazione” dello stabilimento da parte dei lavoratori, l’impianto molitorio De Franceschi aveva chiuso l’attività e messo in mobilità cinquanta dipendenti. Successivamente era venuto a galla l’interessamento di Casillo, proprio in virtù della presenza di una banchina funzionante per l’attracco di navi fino a 30mila tonnellate. Una buona logistica, ma con un unico “neo”: il raccordo ferroviario “sganciato” dalla rete. Di qui la necessità di fare pressing, attraverso le istituzioni, su Rfi (Ferrovie), che sta proseguendo nell’opera di “abbandono”. Della questione si era interessato il Csim, volato con Gianpaolo Fontana in missione a Bari per sondare le reali intenzioni del gruppo Casillo, riscontrando «una bella e dinamica realtà con tanta gente giovane al comando».

A questo primo, odierno incontro istituzionale, cui dovrebbe partecipare anche il sindaco Silvia Altran, per conoscere da vicino l’azienda che si occupa della produzione della semola e ha tra i clienti marchi come Barilla, Granoro, Pasta Zara, dovrebbe fare seguito, dopo Ferragosto, un tavolo tecnico col vicegovernatore regionale e assessore alle Attività produttive, Sergio Bolzonello. Quello che invece i sindacati auspicano possa uscire già dall’incontro in agenda oggi è una rassicurazione sul riassorbilmento dell’organico. Tradotto: il futuro impiego nelle lavorazioni della cinquantina di lavoratori attualmente in mobilità.

Al 31 dicembre scorso, Casillo group occupava un totale di 234 persone, detenendo nove impianti di macinazione, per una capacità produttiva superiore a un milione di tonnellate. L’incremento e la diversificazione nel tempo delle attività del Gruppo, dal trading alla logistica intermodale fino allo sviluppo di progetti da fonti di energie rinnovabili, ha come fattore distintivo la ricerca e come fattore comune la valorizzazione del grano duro.

Ultima curiosità da segnalare: lo scorso anno il gruppo pugliese ha erogato in liberalità e sponsorizzazioni 855mila euro.

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