La “dura” caccia al posto a colpi di smarthpone
Un sabato mattina di settembre. La pioggia, il traffico che in alcune strade va in tilt, la necessità di spostarsi in centro utilizzando un’automobile. In mano una lista di commissioni da effettuare e uno smartphone di ultima generazione. In tasca alcune banconote, ma nemmeno l’ombra di una moneta. Sono le premesse che ci spingono a utilizzare e a valutare la funzionalità di “Tspark”, l’applicazione creata da Esatto per facilitare la mobilità urbana.
“Tspark”, infatti, si propone come un moderno filo di Arianna per gli automobilisti che hanno scelto di avventurarsi nel labirinto cittadino, indicando la disponibilità di parcheggi, sia di quelli in struttura che di quelli in superficie, l’eventuale presenza di parcheggi riservati ai disabili e di aree di sosta operativa, il cosiddetto carico-scarico, e il posizionamento delle colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Un pacchetto di informazioni, quello veicolato dalla società per la gestione delle entrate comunali, che di recente è stato aggiornato con nuove funzioni, fra le quali il calendario di appuntamenti della “Settimana europea della Mobilità”, in programma fino al 22 settembre, l’individuazione delle piazzole per il servizio taxi e delle fermate effettuate dall’autobus elettrico sperimentale nel tragitto compreso tra Campo Marzio e via Cumano.
Questo programma di infomobilità colpisce subito per due aspetti positivi: per utilizzarlo non è necessario scaricare alcuna applicazione dal proprio cellulare, ma è sufficiente digitare app.tspark.it sulla barra degli indirizzi del proprio browser. La seconda nota lieta è rappresentata dal fatto che la Esatto Spa non si è limitata a individuare la presenza dei parcheggi di cui ha il controllo diretto, ma ha scelto di indicare anche le aree di sosta amministrate da altri gestori. Dovendo recarci in via Felice Venezian, prima di accendere il motore dell’auto, verifichiamo su “Tspark” la disponibilità di parcheggi nella zona, che viene calcolata in base alle statistiche elaborate in funzione delle giornate e delle fasce orarie. Nonostante questo dato risulti quindi puramente indicativo, decidiamo di fidarci.
L’icona corrispondente ai parcheggi di via Cadorna e di via Mercato Vecchio è di colore rosso: «Ritenta, sarai più fortunato», sembra volerci suggerire. Dirigiamo l’auto verso piazzale Straulino e Rode, anche se sta per iniziare a piovere e la destinazione si trova a qualche centinaio di metri di distanza. L’icona, in corrispondenza dell’area dove sorgeva la piscina Bianchi, è arancione e questo significa che ci sono ancora pochi posti disponibili. Raggiunto il piazzale, di stalli liberi non ne troviamo nemmeno uno: è l’effetto Costa Mediterranea, il cui arrivo limita di molto il serbatoio di parcheggi rappresentato dalle Rive. Abbiamo più fortuna nel transitare davanti al Teatro Romano, dove un Suv austriaco ci lascia il suo posto.
Prima di arrivare davanti alla Questura, abbiamo provato senza successo ad attivare il navigatore direttamente da “Tspark”: «Impossibile aprire la pagina, l’indirizzo non è valido», sentenzia lo smartphone. Da triestino il disguido non produce danni. Ma se un turista si fosse affidato all’applicazione per raggiungere l’area di sosta? Ci diciamo che forse è un problema del nostro cellulare e con questo dubbio ci apprestiamo a pagare il parcheggio. “Tspark” suggerisce di attivare la sosta mediante l’applicazione “EasyPark”. Dopo averla scaricata, registriamo i nostri dati, inseriamo la targa dell’auto e, una volta geolocalizzato il parcheggio e la tariffa dell’area, impostiamo il tempo di sosta necessario, utilizzando la carta di credito per il pagamento.
Ci avviamo così verso l’appuntamento in città vecchia passando accanto a un parcheggio per disabili che non è indicato da “Tspark” e sul quale sosta un’automobile che non espone il contrassegno invalidi. Il programma di infomobilità può ancora migliorare, al pari del senso civico di alcuni automobilisti.
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