La Doc Friuli Venezia Giulia pronta al debutto a Vinitaly

Il marchio unitario a cui solo il Carso ha scelto di non aderire sbarca alla rassegna. Partecipazione record dei produttori regionali: in mostra etichette di 200 aziende

TRIESTE. Le aziende del vino del Friuli Venezia Giulia sbarcano ancora in massa a Vinitaly. I numeri dell'edizione 51 (dal 9 al 12 aprile alla Fiera di Verona) sono ulteriormente in crescita: 106 le aziende nella collettiva organizzata da Ersa, come un anno fa, oltre 200 in totale, contro le 195 del 2016. «Un'edizione record», sintetizza l'assessore all'Agricoltura Cristiano Shaurli citando anche le iniziativa in programma, dall'inaugurazione dello stand regionale, domenica 9 alle 12.30 nei 1.500 metri quadrati del padiglione 6 area C7-E8, all'ultimo convegno sulla Ribolla, alle 14.30 di mercoledì 12.

La presenza Fvg a Vinitaly è una routine consolidata. L'impegno pubblico è di 500mila euro, cui si aggiungeranno 300mila euro investiti dalle aziende, che pagheranno una quota variabile, a seconda dello spazio, da 1.900 a 4mila euro. Sotto la regia dell'Ersa, con il presidio dell'enoteca (spazio per centinaia di etichette Doc e Docg del Fvg) affidato ai sommelier dell'Ais, si stima che lo stand Fvg distribuirà in quattro giorni 50mila calici.

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Il 2017 è però un anno speciale. Perché per la prima volta la rassegna veronese ospiterà i vini della Doc Friuli/Friuli Venezia Giulia, la novità che unisce dall'anno scorso il mondo del vino regionale, Carso escluso, il solo territorio a non avere assecondato il percorso verso un marchio unitario, ma che comunque partecipa alle iniziative collettive, tra le quali proprio Vinitaly. Il presidente del Consorzio Doc Fvg Pietro Biscontin, in conferenza stampa ieri nel Palazzo della Regione di Udine, assieme a Shaurli e al direttore dell'Ersa Paolo Stefanelli, sforna i numeri della vendemmia 2016, l'anno zero della nuova Doc: 103mila quintali d'uva, 25mila ettolitri certificati e 8mila già imbottigliati: «Abbiamo 1 milione e 100mila bottiglie sul mercato che riportano l'etichetta Doc Friuli e rappresentano un primo importante riscontro del successo che la scelta sta riscuotendo», ha sottolineato presentando il logo della nuova denominazione.

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Il brindisi che ha accompagnato l'inaugurazione dello stand del Friuli Venezia Giulia a Vinitaly

Cifre le ha fornite però anche Shaurli: «Siamo la prima regione italiana, in termini percentuali, per le richieste di autorizzazioni di nuovi impianti di vigneto e l'export vinicolo regionale negli ultimi 5 anni ha segnato un +53,7%, con il +8% del 2016 sul 2015, incrementi che ci collocano ai primi posti in Italia». E ancora: «Abbiamo ampiamente superato i 100 milioni di euro di export annuali, stiamo raggiungendo Sicilia e Puglia, regioni di estensione territoriale molto superiore. Ma sono convinto che ci siano ancora importanti margini di crescita».

Risultati «storici», sottolinea ancora l'assessore all’Agricoltura, «da condividere con la filiera vitivinicola che, anche grazie alla sua unità, ha permesso di ottenere importanti traguardi: dalla Doc Friuli, che rappresenta un obbiettivo raggiunto dopo 30 anni di attesa, alla Doc interregionale Pinot Grigio».

Anche il calice si ribella ma solamente sul palco

Come ogni anno è anche molto fitto l'elenco di eventi promossi da Ersa. A partire dal rinnovato focus sulla Ribolla gialla, il vino che ha avuto in termini di valore e superficie la maggiore crescita in Italia. «Per anni abbiamo guardato con invidia in casa d'altri, ora abbiamo un'opportunità, patrimonio esclusivo tra l'altro, che va gestita sia in termini agronomici che di tutela», riassume Shaurli invitando alla rinuncia «ai campanili e agli antagonismi per un ulteriore salto di qualità».

In totale saranno 18 gli appuntamenti nello stand collettivo della Regione Fvg: dagli incontri con i buyers alle degustazioni a invito, dalle iniziative di consorzi e associazioni alla presentazione di pubblicazioni di settore come “Ribolla Story” di Enos Costantini e il manuale di potatura della vite con Marco Simonit. Si apre domenica 9. Dopo l'inaugurazione, le Donne del Vino presenteranno una degustazione esclusiva al femminile, quindi i “Filari di Bolle”, selezione degli spumanti Fvg a cura della Pro Casarsa della Delizia e dell'associazione Sommeliers, e “I vini del Fvg incontrano la Cina”, convegno targato Ersa e Consorzio Doc Fvg.

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