La Diocesi di Trieste entra nella Fondazione CrT
TRIESTE La Fondazione CRTrieste apre le porte alla Diocesi triestina. O, invertendo i fattori, la Diocesi entra nella Fondazione. Il Consiglio generale dell’istituto di via Cassa di Risparmio ha infatti deliberato nella seduta dell’altro pomeriggio l’ingresso fra i suoi componenti di monsignor Ettore Malnati, il vicario episcopale per il laicato e la cultura della Curia e parroco a Nostra Signora della Provvidenza e di Sion. Una decisione che è trapelata nella giornata di ieri. Su proposta del presidente Massimo Paniccia, dunque, Malnati va a coprire la sedicesima casella (lo statuto fissa appunto a quota 16 il numero di effettivi del Consiglio), quella momentaneamente rimasta vuota dopo che Fulvio Bronzi era passato in seno al consiglio di amministrazione andando a sostituire Renzo Piccini, deceduto nel maggio scorso e che era vicepresidente della Fondazione (carica affidata a luglio all’ex rettore dell’ateneo triestino Lucio Delcaro).
Da quanto emerso, la scelta di don Malnati è stata dettata dalla volontà di assicurare un sostegno sempre maggiore alle realtà impegnate nel fronteggiare l’emergenza povertà, versante su cui la Chiesa triestina anche attraverso la Caritas è quotidianamente impegnata. La nomina pare comunque essere avvenuta all’insaputa del diretto interessato. Raggiunto telefonicamente nel pomeriggio di ieri, monsignor Ettore Malnati ha infatti osservato candidamente: «Sarà vero... Mi è arrivata questa voce in mattinata ma devo chiedere conferma. E inoltre - ha aggiunto - devo domandare al vescovo se è d’accordo che io entri in Fondazione». È immaginabile che Giampaolo Crepaldi non avrà da obiettare rispetto a questa novità.
Peraltro, già in passato Malnati aveva fatto parte della “famiglia” della Fondazione CRTrieste, precisamente collaborando con la Iniziative culturali spa, società per azioni e costola operativa della Fondazione creata per occuparsi di cultura curando pubblicazioni, mostre ed eventi. La spa era presieduta da Edvino Jerian, attuale numero uno del Cbm, con direttore Roberto Morelli. Una realtà che era stata molto attiva soprattutto nel periodo della candidatura triestina all’Expo del 2008. In particolare, va ricordato il coordinamento dell’organizzazione dell’ultima due giorni parigina precedente l’assegnazione finale (con l’esposizione poi affidata a Saragozza): la missione era finalizzata ovviamente a convincere i delegati del Bie a preferire quale sede dell’Expo 2008 il capoluogo giuliano rispetto alla rivale spagnola e a Salonicco. Era stato allestito un ricevimento, la candidatura italiana era stata presentata all’assemblea generale del Bie con il tema della “Mobilità della conoscenza” e interventi dell’ambasciatore delegato al Bie Francesco Caruso, dell’allora sindaco Roberto Dipiazza e di Riccardo Illy che, all’epoca (era il dicembre 2004), era presidente della Regione. Quattro i video proiettati nell’occasione, mirati a presentare la città, con simulazioni di Porto vecchio durante e dopo l’Expo: proprio l’area dell’antico scalo era stata individuata come sede dell’esposizione. Ma il Bie gelò le speranze di Trieste.
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