La difesa del clima? Un gioco da ragazzi se lo spiega il Nobel

I giovani della Addobbati a lezione con un prof speciale: lo scienziato Giorgi. «Questo è il vostro pianeta: aiutatelo»
Filippo Giorgi alla scuola Addobbati. Foto Bruni.
Filippo Giorgi alla scuola Addobbati. Foto Bruni.

TRIESTE «La lotta contro il cambiamento climatico per me è importantissima: il futuro del mondo è nostro e dobbiamo essere pronti a intervenire, per il nostro benessere e quello di tutti gli altri», ha ricordato Elizabeth. «Faccio la mia parte ogni giorno con la raccolta differenziata e spreco meno energia possibile, usando i “piedi” e i bus al posto della macchina», ha aggiunto Hurriele. «A mio parere non si può ignorare il problema, come fanno alcuni, perché tutti siamo coinvolti in questa situazione. Dovremmo essere più uniti», ha osservato invece Mattia che ha passato la parola a Ludwig: «Il futuro è qui davanti e bisogna salvarlo. Non tutto è infinito e non possiamo continuare a sprecare».

Sono alcune delle voci raccolte ieri da Peter Pan tra i ragazzi e le ragazze delle classi seconde e terze della scuola media Pietro Addobbati (Istituto Comprensivo Roiano Gretta) di Trieste, che hanno incontrato un esperto speciale: Filippo Giorgi, direttore della sezione di Scienze della Terra del Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (Ictp) di Trieste, che nel 2007 è stato membro del comitato esecutivo dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (Ipcc) vincitore del Premio Nobel per la Pace.

«Il clima si sta risaldando a forte velocità, come mai è avvenuto negli ultimi 10.000 anni - ha spiegato Giorgi a una giovanissima platea attenta -. È qualcosa che stiamo causando noi, con l’aumento dei gas serra». Lo scienziato ha parlato anche dei ghiacciai alpini in fase di recessione, e di come negli ultimi quarant’anni si sia registrato, in tutto il mondo, un aumento degli eventi estremi e catastrofici, passati da 200 nel 1980 a 800 del 2018. Il premio Nobel ha sottolineato come però sia possibile limitare l’innalzamento climatico con diverse azioni: dall’uso delle energie rinnovabili fino all’eliminazione degli allevamenti intensivi. «Ricordate sempre che questo è il vostro secolo e il vostro pianeta», ha detto infine ai ragazzi.

«Noi adulti dobbiamo chiederci cosa possiamo fare, e cosa può fare la scuola, per le nuove generazioni, per lasciare loro un pianeta ancora più bello di quello che abbiamo trovato», ha osservato Chiara Pocecco, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Roiano Gretta.

Al termine della mattinata, Peter Pan ha raccolto le impressioni di un altro gruppo di studenti. «Questo intervento è stato utile per tutti. Ci può aiutare a migliorare il futuro del nostro mondo», ha commentato Lucia. Poi è stato il turno di Ludovica: «L’incontro di oggi mi fa pensare che siamo noi “padroni” del mondo e dobbiamo rispettarlo».

«Siamo consapevoli che il mondo sta passando un brutto momento e che il futuro dipende dalle nostre azioni», ha aggiunto poi Susanna. Dopo di lei, ha parlato Matilde: «Il surriscaldamento non è una bella cosa e dovremmo fare tutti la nostra parte». E infine, Lorenzo: «Questo argomento ci martella la testa - ha ammesso, dimostrando notevole senso critico -. Sembra quasi scontato ma non dobbiamo dimenticare, come ha detto Giorgi, che con l’innalzamento del livello del mare anche Trieste potrebbe un giorno non esserci più».


 

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