La cucina dei veleni “incorona” Morgan
Incomincia con un “Siamo a Trst” che fa salire la pressione a 200 a tanti triestini, finisce con battutine al curaro tra ristoratori che confermano una certa rissosità cittadina. Ma dentro, sopra e sotto “Quattro ristoranti”, il seguitissimo programma di Alessandro Borghese su Sky, rimanda comunque l’immagine, bella, della città, che solo una nostra certa ipersensibilità genetica può negare.
Per la cronaca, vince Luca Morgan . La sua “Chimera di Bacco” ha almeno un’incollatura di vantaggio sui “Fiori”, di Giovanna Saletù mentre Edy Supp, che in molti indicavano ieri su facebook come il vincitore morale, porta il suo “Antico Spazzacamino” al terzo posto e Matteo Tugliach chiude il lotto al quarto posto con “C’era una volta”.
Giusto, sbagliato? È dal luglio scorso, quando comparve in città il furgone nero della produzione del programma, che i triestini si interrogano sulle loro scelte. Poi, a cose fatte, si scopre che il casting ha interessato almeno 45 ristoranti e che molti hanno detto no. In quattro hanno almeno avuto coraggio. Con risultati alterni.
Dice il vincitore Morgan: «Sull’abbinamento dei locali non nego anch’io una certa perplessità, erano troppo eterogenei e diversi l’uno dall’altro. Detto questo, però, era una gara, e in gara si va per vincere. Dicono che sono stato troppo cattivo? Io non sono cattivo, sono severo. Ma d’altro canto la cucina è una caserma, ho lavorato anche con chef stellati e so cosa vuol dire. Ci sono orari, piatti, clienti da rispettare, sennò non vai da nessuna parte».
Non accetta, Morgan, neanche insinuazioni velate su un certo approccio aggressivo voluto dal format. «A me hanno detto più e più volte di comportarmi naturalmente, ed è quello che ho fatto. Alla fine, forse, sono stato quello che ha recitato meno...Ma il programma è vero!».
Al di là delle votazioni , “4 Ristoranti” ha costituito per i protagonisti anche l’occasione di conoscersi meglio. Tra una pasta e una bistecca, un impiattamento da Michelin e una proposta più rustica, si sono sviluppati anche dei rapporti di reciproca stima. «Non ho difficoltà alcuna a dire - commenta ancora il vincitore - che da Edy ho mangiato la Ljublianska più buona della mia vita, e mi pare che Borghese fosse della stessa idea. Quello che va detto va detto».
Ma veniamo alla frase incriminata, quella con Trst. Borghese l’ha di sicuro proclamata in buona fede, unito in questo a milioni di italiani che ignorano la nostra storia e i nostri nervi scoperti.
Sembrava un divertissiment ma non si è rivelato tale, tanto che il conduttore, subissato si proteste sul sito fb, ha anche chiesto scusa. Pare, però, che la produzione, in fase di montaggio fosse stata avvisata della “scivolosità” della frase e sia andata avanti comunque. Un’occasione persa.
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