La crociera di Sharon sulla motonave Italia venti mesi prima della strage di Bel Air

La moglie di Polanski fu ospite della “Love boat” triestina per l’anteprima del penultimo film “La valle delle bambole” 



La notte tra l'8 e il 9 agosto 1969 un gruppo di persone armate si introduce in una villa che si trovava a 10050 Cielo Drive, a Bel Air, nella zona nord di Beverly Hills, a Los Angeles e uccide spietatamente quattro persone: Sharon Tate, attrice 26enne, moglie del noto regista polacco Roman Polanski e incinta all'ottavo mese; Jay Sebring, amico della giovane e famoso hairstylist di Hollywood, e due amici di Polanski (l’aspirante scrittore Wojciech Frykowski e la sua fidanzata Abigail Folger). Polanski è in Inghilterra, dove ha appena finito di girare “Rosemary's Baby'” con Mia Farrow. L’autore del massacro è Charles Manson, musicista rock e leader di Family ,una macabra setta di sbandati ispirata al culto del demonio, delle droghe e del sesso. Perfino a cinquant'anni di distanza, la strage di Bel Air resta l'episodio di cronaca nera più famigerato nella storia americana. Sono ben quattro i film realizzati nel cinquantenario: il più noto è quello di Quentin Tarantino “C’era una volta a…Hollywood”, uscito negli Usa a luglio e in arrivo il Italia il 19 settembre. Un film che regala colpi di scena e finale a sorpresa.

A 26 anni Sharon aveva già girato 10 film e il suo futuro appariva luminoso. Due anni prima della tragedia l’attrice texana era a bordo della triestinissima motonave “Italia”. «Mi piace ricordare come nel 1967, dal 27 novembre al 14 dicembre, venne presentata in anteprima mondiale (per la prima volta nella storia del cinema e della Marina Mercantile) il film prodotto dalla 20th Century Fox “The Valley of the Dolls”, regista Mark Robson, a bordo della nuovissima motovane Italia, appena uscita dal Cantiere Navale Felszegy di Muggia, nel corso del suo viaggio inaugurale negli Stati Uniti d’America», racconta Sergio de Luyk che mostra di Sharon Tate sul ponte di comando dell’Italia, assieme al comandante de Luyk nel novembre 1967». Una prima assoluta per Hollywood. «La triestinissima motonave Italia, il cui comandante Giuseppe de Luyk era mio padre, ospitò per 17 giorni, in una lunga crociera da Miami a Los Angeles, la stampa internazionale e tutto il cast del film: Mark Robson, Barbara Perkins, Patty Duke, Tony Scotti, Susan Hayward e, soprattutto, la splendida Sharon Tate che ebbe modo di conoscere l’ospitalità di quella nave, italiana e molto triestina».

“The Valley of the Dolls” è il penultimo film girato dalla moglie di Polanski, che le vale nel 1968 una nomination ai Golden Globe come attrice rivelazione dell'anno. Nel marzo 1969 va a Roma per le riprese del film italiano “Una su 13”, in cui aveva l'opportunità di recitare con Orson Welles e Vittorio Gassman. Il film, che raccoglie la sua ultima interpretazione, esce postumo in ottobre.

Altra la storia incredibile della motonave Italia nata nel 1963 grazie all'intuizione di Carlo Giacomelli, armatore e proprietario del cantiere Felszegy di Muggia. L’Italia, 12 mila tonnellate di stazza viene varata il 28 aprile 1965 ma a causa del pesante indebitamento del cantiere con le banche i lavori di allestimento prima rallentano poi si interrompono del tutto. Interviene nel 1966, dopo la morte di Giacomelli, la Bnl e l’allestimento riprese in base ai progetti firmati dagli architetti triestini Pullitzer Finali, Boico, Cervi e Vittorio Frandoli. A Trieste de Luyk arruolò l'equipaggio per conto della "Princess Cruises" di Los Angeles e poco dopo, nel 1967, iniziarono le crociere tra Bassa California e Messico tra cui quella per l’anteprima mondiale del film “La Valle della bambole”. L'Italia fu la prima delle "Love boats", pietra miliare dell'attività della Princess Cruises, compagnia costituita a Los Angeles appena due anni prima, nel 1965. —



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