La Croazia vende il “buen retiro” di Tito
RAGUSA (DUBROVNIK). Prosegue l’operazione con cui la Croazia mette sul mercato una serie di immobili acquisiti al portafoglio dello Stato nel 1991, ossia nel periodo in cui Zagabria si staccò dalla Jugoslavia.
Attualmente sono una decina gli edifici inseriti nell’elenco di quelli in cessione: già nei prossimi giorni è attesa da parte del ministero del Patrimonio statale l’emissione dei relativi bandi internazionali di vendita. E fra le proprietà da cedere, come rilevano i media dalmati, ce ne sono due situate nel Raguseo: si tratta delle ville Cingrija e Tito. Quest’ultima è una delle residenze del Maresciallo jugoslavo disseminate in alcuni dei tratti più belli delle coste che furono dell’ex Jugoslavia.
La villa che porta il nome di Tito non è quella di Lapiduzzo: si tratta invece dell’immobile ubicato nell’ex complesso residenziale militare di Kupari. È in realtà un blocco di due edifici, “Borovka 1” e “Borovka 2”, costruiti nel fitto di una pineta a un passo dal mare. Gli immobili sono inseriti in quello che un tempo era un “buen retiro”, su una superficie di 81 ettari, per gli alti graduati dell’ex Armata jugoslava e per le loro famiglie. La stima del valore e dunque il prezzo base di vendita non è stata ancora eseguita dai periti, che dovrebbero portarla a termine in tempi brevi.
Da fonti ufficiose si è appreso che i due edifici potrebbero venire rilevati dalla società russa Avenue grupa, che ha ottenuto in concessione il villaggio di Kupari per la durata di 99 anni. All’interno di uno dei due immobili c’è anche una piscina dotata di un ascensore, che serviva all’infine anziano presidente jugoslavo per scendere in acqua e quindi risalire nelle sue stanze.
Quanto invece a villa Cingrija, il suo destino è ormai noto: giorni fa il ministro del Patrimonio statale, Goran Maric, è stato in visita a Ragusa (Dubrovnik), dove ha incontrato il governatore della Regione, Nikola Dobroslavić e il sindaco della città, Mato Franković. È stato proprio il primo cittadino a esporre a Marić la volontà della sua amministrazione di rilevare villa Cingrija. L’intesa è stata raggiunta facilmente: lo splendido edificio sarà venduto alla municipalità ragusea per due milioni di euro. Il contratto di compravendita, è stato confermato ufficialmente, sarà redatto nel giro di trenta giorni e dunque entro la fine dell’anno in corso la Città di Ragusa sarà il nuovo proprietario di questa villa, costruita agli inizi dello scorso secolo e dislocata in località Boninovo (Boninis), su una parete rocciosa a 35 metri dal mare, posta a 1.200 metri sia dalle antiche mura di Ragusa, sia dal porto di Gravosa.
La villa era stata edificata per conto di Pero Cingrija, sindaco di Ragusa per due mandati (dal 1878 al 1882 e dal 1899 al 1911). Secondo gli storici, Cingrija è stato assieme a Frane Supilo (fondatore del quotidiano fiumano in lingua croata Novi list) uno tra i politici di maggior successo a Ragusa e in Dalmazia. Sarebbe stato inoltre tra i più meritevoli per la sconfitta degli autonomisti in Dalmazia. La villa, dotata di spiaggia privata, ha scalini scolpiti nella roccia e nel corso della Seconda guerra mondiale ospitò l’amministrazione tedesca a Ragusa. Per alcuni giorni vi soggiornò uno dei più stretti collaboratori di Hitler, il comandante della Luftwaffe Herman Göring. Negli ultimi decenni è appartenuta alla sede ragusea della Radiotelevisione croata, che tre anni fa ha preferito – a causa dell’alto affitto – restituirla allo Stato.
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