La Croazia non vuole chiudere Fianona 1
Il governo intende lasciarla in funzione per altri 15 anni. Scaduto il certificato ecologico internazionale. La rabbia dei Verdi
POLA. L’Azienda elettrica di stato Hep insiste con il carbone in Istria anche dopo l’accantonamento pressoché definitivo del contestatissimo progetto della centrale termoelettrica Fianona 3. Ora intende ammodernare e prolungare la vita di altri 15-20 anni della vecchia Fianona 1 della potenza di 125 megawatt, ritenuta una caffettiera fumante (e inquinante) che avrebbe dovuto cessare per sempre l’attività il 31 dicembre scorso, allo scadere del certificato ecologico internazionale.
Le intenzioni della Hep hanno subito scatenato diverse reazioni visto che vanno contro corrente rispetto alla tendenza mondiale sulla chiusura delle centrali a carbone. Ad esempio Austria, Gran Bretagna e Italia si impegnano a farlo entro il 2025 e la Francia ancora prima, entro il 2023 per passare alle fonti alternative sicuramente meno inquinanti.
Ad alzare primi la voce contro il prolungamento della vita della Fianona, che ha ormai alle spalle 50 anni di attività, sono gli ambientalisti di Zelena Istra–Istria Verde che annunciano una grande battaglia. La sua presidente Dusica Radojčić ritiene che nonostante gli ingenti investimenti nel suo ammodernamento, la Fianona 1 continuerà a essere un impianto vecchio e a rappresentere una costosa minaccia dal punto di vista della sicurezza.
«La qualità dell’aria nell’albonese - spiega - continuerà a peggiorare con l’ulteriore devastazione dell’ambiente e danni irreversibili alla salute della popolazione dell’area nella quale tanta gente continua a morire di tumore e causa le malatti all’apparato respiratorio».
E quindi riporta il dato sulla grande concentrazione di zolfo nelle foglie aghiformi del pino nero, proprio nelle vicinanze della centrale. Sulla stessa linea di pensiero degli ambientalisti, c’è il presidente della Regione Valter Flego che ricorda il piano territoriale della penisola, nel quale non c’è posto per le centrali a carbone.
Dal canto suo la Hep risponde che il mantenimento in vita della Fianona 1 rientra nelle sue strategie di sviluppo fino al 2030 entro il quale si dovrà passare all’uso di fonti energetiche a basso tasso di CO2. «Con l’ammodernamento - spiega la direzione - si darà un notevole contributo alla stabilità del sistema elettroenergetico, soprattutto in Istria dove si registra la crescente domanda di energia elettrica, soprattutto nella stagione turistica».
A proposito dell’entità dell’investimento per il suo ammodernamento non vengono riportate cifre concrete. Di certo la Hep e di riflesso il governo vorrebbero ridurre l’importazione di energia elettrica per la quale al momento si spendono da 400 a 500 milioni di euro all’anno, cifra destinata a salire ulteriormente in futuro con l’aumento della crescente domanda di energia elettrica.
Intanto nei giorni scorsi è iniziato il dibattito pubblico sull’ammodernamento della Fianona 1, che durerà fino al 9 maggio prossimo. Istria verde lancia un appello ai cittadini e alle istituzioni a esprimere parere contrario.
(p.r.)
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