La Croazia è la ventottesima stella dell’Unione europea

Migliaia di persone in piazza per i festeggiamenti a Zagabria, a cui hanno partecipato i capi di Stato e di governo di decine di Pesei. Esultano il premier Milanovic e il presidente Josipovic. Lo smacco dell’assenza della Merkel.

Decine di migliaia di persone hanno festeggiato nella notte in strade e piazze in tutte le città del Paese l’ingresso della Croazia nell’Unione europea, della quale il paese ex jugoslavo è divenuto il 28/mo Stato membro. Un obiettivo raggiunto dopo 10 anni di lunghi e difficili riforme che hanno portato a una radicale democratizzazione e liberalizzazione della società croata.

La festa centrale si è tenuta sulla piazza principale di Zagabria, dove davanti a circa 30 mila persone e 170 ospiti stranieri, presidenti, premier e ministri provenienti da tutti i Paesi dell’Ue e di quelli della regione balcanica, si sono esibiti 700 artisti, musicisti e ballerini. Presente al completo l’intera dirigenza dell’Unione europea - Herman Van Rompuy, Jose Manuel Barroso e Martin Schulz - a rappresentare l’Italia vi erano il presidente della repubblica Giorgio Napolitano e il ministro degli Esteri Emma Bonino. Mal digerito lo smacco della Germania: il cancelliere Angela Merkel ha disertato la cerimonia, adducendo altri impegno, mentre la sua agenda era palesemente vuota.

Con canti, cori, concerti e balletti classici e moderni, intrecciati a una presentazione del patrimonio culturale e folcloristico nazionale, si è voluto presentare la Croazia come un Paese giovane e moderno, pronto a unirsi alla famiglia europea, ma che al contempo con la sua storia, cultura, tradizione e arte fa parte dell’Europa da sempre.

Il culmine della serata è stato raggiunto con uno dei più solenni e famosi canti della tradizione letteraria e operistica croata, l’Inno alla Libertà, scritto nel ’500 dal poeta croato Ivan Gundulic di Ragusa, seguito dall’Inno alla Gioia di Beethoven e da uno spettacolo di fuochi d’artificio.

A mezzanotte le chiese della capitale croata hanno suonato le campane a festa. Le tv hanno trasmesso in diretta la cerimonia in cui a mezzanotte i ministri delle Finanze sloveno e croato hanno abolito i controlli doganali a un valico di confine tra le due ex repubbliche jugoslave, mentre alla frontiera con la Serbia il capo della polizia croata ha scoperto una tabella con la scritta «Unione europea».

«Questo giorno ci dà una nuova speranza e ci apre nuove opportunità che potremo realizzare se ci impegneremo tutti insieme», ha detto nel suo discorso il presidente croato Ivo Josipovic. «L’Europa unita fu creata come un progetto di pace, contro le guerre, e oggi essa è simbolo di pace e di solidarietà», ha aggiunto.

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