La Croazia apre le trattative sui vaccini di Russia e Cina
ZAGABRIA Dopo aver firmato, seppur con qualche ritrosia, la lettera indirizzata da altri cinque colleghi dell’Unione europea per chiedere un vertice sulla distribuzione dei vaccini in ambito Ue, il governo di Andrej Plenković ha iniziato seriamente a trattare sia con i russi per lo Sputnik V, sia con i cinesi per Sinopharma.
La prima documentazione richiesta sul vaccino russo è arrivata in Croazia e l'Agenzia croata per i medicinali e dispositivi medici (Halmed) ha iniziato ieri la sua analisi per determinare se tutte le condizioni per eventuali importazioni dell’antidoto sono rispettate, per poterlo quindi acquistare e compensare così la consegna insufficiente dei vaccini approvati dalla Commissione europea. Dieci giorni fa, dopo i colloqui del ministro della Salute Vili Beroš con la parte russa sull'eventuale importazione dello Sputnik V, è stato concordato che i russi avrebbero inviato 11 documenti che dovrebbero essere la base per le future decisioni sui destini dell’affare. Nel corso di quei colloqui, come scrive il quotidiano di Zagabria Jutarnji List, la parte russa avrebbe affermato che esiste la possibilità di consegnare circa un milione di dosi di Sputnik V in un breve periodo di tempo, vaccino che, secondo i dati pubblicati su Lancet, è efficace per oltre il 90%. Il prezzo applicato dai russi all'Ungheria, è di circa 10 dollari a dose, prezzo che indicativamente dovrebbe valere anche per la Croazia. I tempi, comunque, per ottenere il via libera all’importazione del farmaco non saranno brevi, secondo gli esperti croati.
Ma Zagabria, sul fronte acquisto vaccini, non guarda solo all’orizzonte russo, sta infatti dialogando anche con la Cina. Alla fine della scorsa settimana, la Croazia ha avviato negoziati con i produttori cinesi di vaccini per garantire quantità aggiuntive in un momento in cui arrivano sempre più cattive notizie sul ritardo nelle consegne alle aziende da cui il vaccino è stato acquistato sei mesi fa, ritardo che rallenta notevolmente il piano di vaccinazione della Croazia. Venerdì scorso, quindi, si è tenuto il primo colloquio con i cinesi sulla possibile importazione del loro vaccino vettore CanSinoBio, che viene somministrato in un'unica dose, ma in questa settimana i contatti verteranno anche sul possibile acquisto dell’antidoto Sinopharma e Sinovac, vaccini che funzionano sulla base dell’inattivazione del virus Covid-19. Tuttavia, non è ancora certo se si raggiungerà un accordo, dato che i cinesi stanno cercando di ottenere un contratto a livello statale prima di presentare eventuali "documenti" sui loro vaccini. Inoltre, l'esempio dell'Ungheria mostra che i vaccini cinesi sono piuttosto costosi. Budapest, infatti, ha pagato una dose di Sinopharma fino a 37,50 dollari. Secondo quanto hanno riferito dai cinesi, l'efficacia di Sinopharm è di circa il 75% per cento, e finora è stato approvato in una ventina di Paesi, tra cui Serbia e Ungheria. —
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo