La Croazia alle urne Test per il governo
TRIESTE. Dopo le europee, le amministrative. La Croazia oggi torna di nuovo alle urne per le elezioni regionali e municipali. Complessivamente i 3,7 milioni di diritto al voto dovranno rinnovare 555 consigli comunali e 21 regionali come anche scegliere direttamente lo stesso numero di sindaci e presidenti di regione. La tornata elettorale dovrà principalmente fornire la risposta a tre interrogativi: l’Hdz (centrodestra) riuscirà a sconfiggere, come alle europee, i socialdemocratici del premier Zoran Milanovi„? Riuscirà il discusso e discutibile taycoon Željko Kerum (quello della croce formato Rio de Janeiro sul monte Sergio) a riconfermarsi sindaco di Spalato? Ce la farà l’ex socialdemocratico e ora indipendente sindaco di Zagabria Milan Bandi„ (primo cittadino della capitale croata dal 2000) a riconfermarsi già al primo turno?
Per Milanovi„ e la sua coalizione di centrosinistra (Kukuriku) sono momenti difficili. I sondaggi li danno in calo a scapito di un avanzata della destra (Hdz) dopo la sconfitta alle ultime politiche e la pesantissima resa dei conti interna che ha portato addirittura alla cacciata dal partito dell’ex premier ed ex presidente Jadranka Kosor. Il governo Milanovi„ proprio non riesce a far ripartire l’economia del Paese in recessione per il quinto anno consecutivo. E poco sembra giovare al premier e ai suoi alleati l’«euroforia» in vista dell’adesione all’Unione europea il prossimo 1 luglio. Anzi, dell’Europa, in questo periodo di vacche magrissime si vedono soprattutto i lati negativi piuttosto che quelli positivi (leggi miliardate di fondi strutturali in arrivo).
A livello locale, comunque, non ci si attendono particolari sorprese. Fiume è della sinistra mentre Dubrovnik è feudo della destra targata Hdz. In Istria i favori sono tutti per la Dieta democratica. Nel vetero-nazionalismo di cui è imbevuta la Dalmazia c’è però il “caso Spalato”, o meglio, il “caso Kerum”. Tycoon diventato oramai una macchietta di se stesso. Lui che si fa fotografare in acquascooter in giacca e cravatta oppure con fette di prosciutto (dalmata) sulla fronte e che dice di aver fatto più di tutti per la città di Spalato visto che durante il suo mandato ha messo al mondo due figli e non permetterebbe mai a sua figlia di sposare un serbo... Ma stavolta sembra proprio che Kerum non ce la farà. Dai sondaggi non dovrebbe riuscire nemmeno ad andare al ballottaggio. Spalato è stufa di essere presa in sbeffeggiata e di essere chiamata “Kerumgrad”. A Kerum vaticina la vittoria solo l’agenzia Best, che di fatto non esiste essendo una pura invenzione di Kerum stesso. Per la capitale Zagabria i giochi sono già fatti. Bandi„ succederà a se stesso. L’unico interesse è vedere se il Movimento Per la Città, sedicente apolitico, fondato da un gruppo di giovani zagabresi riuscirà a entrare o meno nel Consiglio comunale della capitale.
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