La crisi del “Giulia”, sull’orlo del collasso

Quindici fori liberi, scala mobile rotta da mesi: i negozianti chiedono l’abbassamento degli affitti altrimenti se ne vanno
L'interno del centro commerciale Il Giulia
L'interno del centro commerciale Il Giulia

Al primo piano dieci fori commerciali vuoti. Chiusi anche cinque negozi al piano superiore. La scala mobile che sale da un livello all'altro è ferma, rotta da mesi. Il centro commerciale Il Giulia è al collasso. Non regge la concorrenza delle Torri d'Europa e di Montedoro. Men che meno quella ancora più agguerrita dei mega centri del Fiuli, dell’Isontino e della vicina Slovenia. Negli ultimi anni, i diversi direttori che hanno preso le redini della struttura ne hanno tentato e annunciato il rilancio. Ma i risultati non si sono visti e ora la situazione sembra di non ritorno.
Ieri mattina mentre gli altri due centri commerciali della provincia registravano comunque un certo movimento, Il Giulia verso le 11 era semivuoto. A dare un minimo di vita sono una decina di persone anziane che ogni giorno occupano i tavolini del centrale caffè accanto al supermercato Pam. Per loro quello è un luogo di incontro e non di acquisti. Si scambiano quattro chiacchiere, bevono un caffè, leggono il giornale. Oltre al senso di vuoto determinato da un numero così elevato di fori chiusi, la struttura non regala una bella immagine nemmeno dal punto di vista della pulizia. A due ore dall'apertura alcuni bagni sono sprovvisti di sapone liquido e l'odore sembra molto quello dei servizi di un autogrill preso d'assalto da una comitiva. La parte antistante l'entrata principale è piena di immondizie: bottiglie di plastica, sacchetti, mozziconi di sigaretta. Visto il problema della scala mobile in salita fuori uso, le persone con difficoltà di deambulazione, anziane, con disabilità, o che devono trasportare qualche cosa di pesante, prendono l'ascensore. Anche quello, però sporco, rovinato, decisamente non decoroso.
«Del problema della scala mobile non si parla più - sostiene la commessa di un negozio al secondo piano - sembra che il centro si sia abituato all'idea di non averla più. A noi risulta che ci siano delle difficoltà a trovare un pezzo di ricambio per sistemarla. Ma stare da mesi senza, penalizza soprattutto le attività al piano superiore». La piantina del centro commerciale riporta ancora la presenza di realtà chiuse ormai da tempo, come ad esempio Mc Donald's. Gli ultimi ad aver levato l'ancora da Il Giulia sono stati il negozio della Vodafone nel marzo scorso e prima di questo il rivenditore di sigarette elettroniche, quello di fiori, il negozio Il Cubo, Zara Kids. Ma di vetrine spente, tappezzate da cartelloni e giornali se ne contano una dietro all'altra. Al piano terra ci sono aree deserte. «Se non si stendono tappeti rossi a chi investe in questo centro - avverte il titolare di un negozio - piano piano andiamo via tutti». Molti commercianti che hanno aperto un negozio a Il Giulia hanno avanzato all'azienda che lo gestisce, la Larry Smith, la richiesta di ridurre gli affitti. Quella struttura accanto all'ex birreria Dreher è nata nel 1991. All’inaugurazione ci fu una festa indimenticabile con l'allora patron de "Il Giulia”, Quirino Cardarelli, poi svanito con la Fintour in un crac multimiliardario.
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