La crisi aguzza l’ingegno: boom di marchi e brevetti in Fvg

Più di mille registrazioni a tutela della proprietà intellettuale nei primi nove mesi Udine vince la gara tra le province. Trieste “vola” oltre quota 150
Di Roberto Urizio

TRIESTE. Se quasi tutti i dati economici e occupazionali non lasciano pensare a un’uscita dalla crisi, c’è un settore che invece dà spazio a un po’ di ottimismo. La registrazione di brevetti e marchi in Friuli Venezia Giulia, infatti, fa registrare un deciso incremento rispetto all’anno scorso: a settembre di quest’anno l’attività di tutela della proprietà intellettuale, attraverso il deposito di brevetti, marchi, disegni e modelli di attualità aveva già superato quota mille, arrivando precisamente a 1.004 e andando già oltre il dato dell’intero 2012, quando con 877 registrazioni c’era stato un deciso calo rispetto all’anno precedente.

Il risultato dei primi nove mesi di quest’anno è in ogni caso già superiore anche a quello dell’intero anno 2011 quando i brevetti e i marchi erano stati in tutto 990. I depositi effettuati da imprese e privati con sede o residenza in Friuli Venezia Giulia sono trainati, in particolare, dai marchi di impresa che hanno raggiunto quota 764, fornendo un incoraggiante segnale di dinamismo imprenditoriale nella nostra regione, mentre sono in leggero calo le invenzioni, pari a 178, comunque in linea con la media del triennio.

Udine è la provincia che ha contribuito maggiormente alla produzione di brevetti e marchi con 442 nuovi registrazioni nei primi nove mesi del 2013, a Trieste il dato supera i 150 depositi. I dati sono stati presentati dalla componente di Giunta della Camera di Commercio di Udine Rosanna Clocchiatti, nel corso del seminario organizzato nel capoluogo friulano nell’ambito del Roadshow “Marchi e disegni comunitari”, organizzato dal Consorzio Camerale per il credito e la finanza, in collaborazione con la Cciaa di Udine e l’Ufficio per l’armonizzazione nel mercato Interno e gli Uffici nazionali per la proprietà intellettuale.

Il progetto consiste in un roadshow di sei seminari e sportelli consulenziali organizzati presso le istituzioni camerali distribuite sul territorio italiano e mira ad approfondire la tematica del marchio e del disegno a livello comunitario, evidenziandone l’importanza e la conseguente necessità di valorizzazione da parte delle imprese. «La tutela della proprietà intellettuale è, di fatto, una delle condizioni oggi imprescindibili per investire in ricerca e sviluppo e poter operare, in concorrenza leale, soprattutto sui mercati internazionali, caratterizzati da crescente concorrenza, in cui l’innovazione assume un ruolo fondamentale» ha evidenziato Clocchiatti. E, subito dopo, ha aggiunto: «La Cciaa di Udine, da sempre attenta alle esigenze imprenditoriali del territorio, si è fatta promotrice di una serie di iniziative in materia, tra cui il “Punto orientamento proprietà industriale”, vera e propria consulenza professionale sui principali aspetti legati al deposito e alla tutela di un titolo di proprietà industriale, servizio che tra 2012 e 2013 ha registrato quasi 150 consulenze».

Tra le altre attività, anche il progetto per accreditare la Cciaa di Udine come Centro Patent Information Point (Pip), con l’obiettivo di strutturare un servizio di orientamento ancora più specializzato per le imprese, in particolare sui marchi, in collaborazione con Friuli Innovazione e l’Area Science Park di Trieste.

Durante l’incontro l’avvocato Emanuele Montelione ha analizzato le differenze tra la tutela delle situazioni giuridiche di fatto e la cosiddetta tutela “rafforzata”, derivante dalla costituzione di titoli autonomi, quali le registrazioni dei marchi italiani o comunitari e dei modelli italiani o comunitari.

In particolare, sono state esplicitate le procedure per ottenere i titoli a livello comunitario, con l’esposizione della recente giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ha chiarito molti aspetti in materia.

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