La Costituzione si mette in viaggio e fa tappa a Trieste

Il capoluogo giuliano è la decima meta del tour nazionale. Alla città è stato associato l’articolo 10 sul diritto d’asilo 
Silvano Trieste 2018-05-31 Cral Stazione Marittima, Inaugurazione Mostra sulla Costituzione
Silvano Trieste 2018-05-31 Cral Stazione Marittima, Inaugurazione Mostra sulla Costituzione

TRIESTE Il taglio del nastro tricolore affidato a un ragazzo, l’inno di Mameli e quindi l’ingresso delle autorità nella sala del Circolo ricreativo aziendale dei lavoratori portuali (Cral) della Stazione marittima. Quello istituzionale è stato letteralmente un momento, ieri pomeriggio, in occasione dell’inaugurazione della mostra “Il viaggio della Costituzione” (visitabile tutti i giorni fino al 20 giugno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30 proprio nella sala del Cral), promossa in diverse città italiane dalla presidenza del Consiglio dei ministri in occasione del 70esimo anniversario della Carta costituzionale.

Trieste è la decima tappa del tour nazionale e si vede pertanto associata all’articolo della Carta corrispondente allo stesso numero, il quale è dedicato al diritto d’asilo. Una volta varcata la soglia del Cral, il prefetto di Trieste Annapaola Porzio ha proferito poche, essenziali parole, scusandosi per la sua quasi commozione: «Ci tengo tantissimo. In un momento particolarmente difficile per il Paese – ha dichiarato Porzio –, la Carta rafforza in tutti noi i sentimenti di cittadinanza italiana. Il ringraziamento più grande e incondizionato va al Circolo ricreativo aziendale dei lavoratori portuali, che oggi ci ospita. Ringrazio il sindaco Roberto Dipiazza, il magnifico rettore Maurizio Fermeglia e l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico orientale», rappresentata ieri dal segretario generale Mario Sommariva.

La sala del Cral, già. La scelta dell’ambientazione è sembrata in controtendenza rispetto all’accoglienza dell’iniziativa nelle altre città italiane: fino a ieri le precedenti soste del “viaggio della Costituzione” erano state ospitate dagli spazi messi a disposizione dei Comuni.

Il prefetto ha quindi aggiunto un ringraziamento al «giovane Cristiano», che si è guadagnato diversi applausi presentandosi alla Stazione marittima «per ritirare un manifesto» e rimanendo coinvolto suo malgrado nel taglio nel nastro.

Dopo l’intervento di Porzio si sono sciolte le righe, nel silenzio delle altre autorità, per permettere ai presenti di visitare l’esposizione. Quest’ultima consiste in una grande installazione, formata da dodici pannelli colorati alti alcuni metri con sopra impressi altrettanti articoli della Costituzione: i primi, per la precisione. Come anticipato, ogni articolo è associato a una delle città in cui la mostra, itinerante, ha fatto o farà scalo: lo scopo è quello di promuovere un confronto utile a guidare studenti e cittadini nella comprensione del valore storico e culturale della Carta.

Trieste rappresenta la decima tappa del viaggio e risulta pertanto collegata all’articolo 10, che tratta il tema cardine del diritto d’asilo e i principi fondamentali su cui, secondo la Repubblica italiana, si basa. «L’ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute. La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali. Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge. Non è ammessa l’estradizione dello straniero per reati politici».

All’interno della cabina circolare formata dai pannelli c’è un’ulteriore installazione, su cui sono posizionati dei tablet: il visitatore può sfogliare in pdf la prima edizione della Carta e apporvi la propria firma digitale, accanto a quelle dei padri costituenti. Al centro del ripiano c’è una teca con una versione cartacea della medesima riproduzione. Copie del volume originale sono state regalate a Porzio, Dipiazza, Fermeglia e Sommariva, attirando l’attenzione di fotografi e giornalisti.

«Si tratta di un dono prezioso – ha detto al Piccolo il sindaco –. Mai come in questo momento dobbiamo far circolare la Costituzione e i suoi valori all’interno del Paese, visto quello che sta succedendo con il governo a livello nazionale. Patria, lavoro, senso civico, educazione: di questo dobbiamo parlare ai giovani». A cosa è dovuta la scelta della location? «Non lo so, ha organizzato la Prefettura, noi abbiamo dato il patrocinio».

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