La Costiera di Trieste a Las Vegas VIDEO e DIRETTA TWITTER
LAS VEGAS (Nevada, Usa). C'è anche la strada Costiera triestina al Ces 2018 di Las Vegas. A portare un pezzo di Trieste negli Stati Uniti è stata ShargeMe, la start up giuliana che punta sulla condivisione dell'energia nelle auto elettriche. Per girare il suo promo da mostrare agli investitori ha scelto appunto uno degli angoli più suggestivi del Friuli Venenzia Giulia. Ufficialmente, l'azienda partita a settembre non è ancora registrata, ma ciò non significa che non esista, come spiega il 33enne co-fondatore Marin Krosi.
L’entusiasmo con cui racconta il progetto è contagioso, tanto contagioso che gli ha permesso di arrivare fin nel deserto del Nevada insieme a Sabrina Velikonja (chief advisor) e a Piermarco Pavone (cto). Tra ritardi aerei, cambi di rotta, soste impreviste, il loro viaggio da Trieste a Las Vegas, non è stato facile neppure dal punto di vista logistico, ma alla fine il gruppo è arrivato.
“Sta succedendo tutto molto rapidamente. Tanti ci sono vicini e ci sostengono e dunque non c’è motivo per non andare avanti”, dice Marin.
ShargeMe guarda a una fetta di mercato che in Italia è ancora acerbo. La piattaforma web si propone di mettere in contatto i proprietari di automobili elettriche per condividere la ricarica. L’idea è nata negli Stati Uniti. Nella Sylicon Valley Marin e Sabrina si sono accorti dell’enorme potenziale del settore. Se da noi non è ancora sviluppato, in alcuni paesi il mercato dell’elettrico ha già superato quello tradizionale.
Il rifornimento però è ancora un problema: ricaricare le batterie al 100% richiede soste molto lunghe e qui entra in gioco l’applicazione triestina che però, per funzionare, ha bisogno di un sostegno tecnologico hardware esterno. In sostanza la piattaforma mette in contatto i proprietari delle auto scariche con quelli delle auto cariche. I primi chiedono ai secondi di acquistare “carburante” a domicilio. Questo permette di non dover fare a tutti i costi sempre “il pieno” o di rifornire il necessario in un punto qualsiasi della rete stradale.
“Passiamo da un concetto statico a uno dinamico del rifornimento: in questo modo non si deve andare alla colonnina per ricaricare. Se abbiamo bisogno di un 20% di ricarica lo chiediamo a un altro veicolo che si trova nelle vicinanze e ce lo può fornire”, spiega Marin che considera già scenari di sviluppo esterno e non vede controindicazioni. “Ci guadagnano tutti: chi ha bisogno di ricarica, chi compra e vende l’energia, l’ambiente e non è detto che possano nascere nuove professioni. Vendendo l’energia uno può arrotondare come è successo con Uber. E proprio con Uber c’è chi ha cominciato per arrotondare e poi ha trasformato l’attività occasionale in un business a tempo pieno”.
Il sogno di Marin, Sabrina e Piermarco è fare impresa in grande a Trieste. “Abbiamo un venture capitalist che ci segue da ottobre e grazie al porto franco avremo senza dubbio dei margini di manovra”, auspica Marin. Nell’attesa di scoprire come andrà a finire, per ora, a trainare ShargeMe a Las Vegas c’è la strada costiera triestina.
Riproduzione riservata © Il Piccolo