La corsa degli studenti fuori sede: pochi alloggi disponibili a Trieste e affitti più cari del 10%

TRIESTE Al via la caccia all’alloggio per tanti ragazzi che si apprestano a iniziare l’università a Trieste a fine estate. Ma la domanda è di gran lunga superiore all’offerta e gli studenti fuori sede faticano a trovare una stanza o un appartamento. Lo spiegano le agenzie che gestiscono gli affitti, lo confermano le strutture tutte dedicate ai giovani, ormai esaurite da tempo e con liste d’attesa.
«Per una camera ad uso singolo, che è la soluzione più richiesta dai giovani, si spendono in media 350 euro al mese – raccontano dall’agenzia “Solo Affitti”, che da anni gestisce un’ampia fetta di mercato in città –. Si registra anche un aumento dei costi in generale, del 10% circa rispetto allo scorso anno, ma il problema più grande è l’enorme carenza di abitazioni. Non ci sono. I proprietari preferiscono ormai il mercato dei turisti, con locazioni giornaliere o comunque brevi. Negli ultimi anni, per questo motivo, anche gli studenti, come molte famiglie e lavoratori, non riescono a trovare soluzioni in affitto».

Online, tra gli ultimi avvisi immobiliari pubblicati da privati, e riservati solo a studenti universitari, i prezzi per una singola superano anche i 350 euro. Per una stanza in via Ghega, ad esempio, vengono richiesti 390 euro più 50 di spese, 370 euro più 60 servono per una camera in via Valdirivo, 340 più 50 euro in via Stampa, 400 euro complessivi per un’altra in viale XX settembre.
Alla “tariffa” base vanno affiancate quasi sempre le bollette o gli oneri condominiali. Si scende con il prezzo solo per camere condivise, anche se spesso non sono gradite dai ragazzi. Chi si adatta a una stanza doppia spende una cifra minima tra i 200 e i 250 euro circa al mese. Tra gli annunci si notano proposte moderne, con wifi, elettrodomestici e mobili nuovi, ma appaiono ancora vecchi appartamenti, con arredamento datato, che da sempre rappresentano lo “spauracchio” degli studenti, le classiche “case dei nonni” riadattate a nuovo uso.
Tra le zone preferite dai giovani ormai da qualche anno ci sono il viale XX settembre e il centro, per vivere in punti più vivaci e pieni di locali. E l’offerta si è adeguata alle esigenze, con proposte che raramente si concentrano nell’area della sede universitaria.
Anche sul fronte delle strutture organizzate con spazi e servizi ad hoc per gli universitari, trovare uno spazio libero è difficile. Da DoveVivoCampus, gruppo che gestisce l’ex Ospedale militare, spiegano che «siamo pieni, con 300 ragazzi in lista d’attesa. Ci aspettiamo ulteriori contatti a settembre, mese che segna generalmente un picco di domande quando molte facoltà effettuano i test per gli accessi. Qui da noi – aggiungono – la spesa va da un minimo di 450 euro fino a un massimo di 700 euro e contiamo ogni anno tantissime richieste».
E si riempiono rapidamente anche gli alloggi di Ardis, messi a disposizione dall’Agenzia regionale per il diritto allo studio in Friuli Venezia Giulia, che comunica come quest’anno i posti siano, per Trieste, complessivamente 472: 71 nell’edificio E1, 181 nell’E3, 121 nell’edificio E4, tutti accanto alla sede centrale dell’ateneo, e 99 nella palazzina di via Gaspare Gozzi. Bandi ormai chiusi pochi giorni fa. Presentate in tutto 1.122 domande, che devono ancora essere istruite, per verificare quindi quanti richiedenti siano in possesso dei requisiti di reddito e di merito.
Intanto nei giorni scorsi da Milano è partita la protesta degli studenti in tenda contro il caro affitti, considerando che il capoluogo lombardo rimane la città più cara d’Italia per i fuori sede, dove una stanza singola costa in media 626 euro al mese e una doppia 348 euro. Mobilitazioni ma anche richieste, avanzate dall’Unione degli Studenti, che a livello nazionale chiede al governo provvedimenti per il caro affitti, con interventi sulle agevolazioni fiscali, spostandole dal mercato libero al mercato concordato.
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