La cormonese Diana rinnova la patente e festeggia i 100 anni alla guida della Panda

Ogni settimana raggiunge Gorizia per fornire aiuto alla segreteria della Federazione pescatori. Nessun numero salvato sullo smartphone, la sua memoria di ferro glieli fa ricordare

CORMONS. Ha una memoria di ferro, non si perde in tv una partita del suo Milan e la scorsa settimana le hanno anche rinnovato la patente di guida. Festeggia lo splendido traguardo dei 100 anni in una forma invidiabile la cormonese Diana Meroni.

Una vita piena di interessi la sua, e tra questi c’è la pesca: segue ancora la locale segreteria della Fips, la federazione dei pescatori, nel cui ufficio a Gorizia si reca due volte a settimana a bordo della sua Panda che può continuare a guidare proprio grazie al rinnovo della patente avvenuto da pochi giorni. Esame superato brillantemente e patente rinnovata per questa centenaria che non disdegna la tecnologia. «Nella rubrica del suo smartphone – racconta un amico di famiglia – non ci sono numeri registrati: li ricorda a memoria. E in televisione guarda soltanto partite di calcio, soprattutto se gioca il suo Milan».

Diana sarà festeggiata dalla sua famiglia in modo semplice ma sentito. Il periodo non concede altro: torna la zona arancione. È una vita da romanzo quella di Diana Meroni, che ha attraversato tutti gli episodi principali di quest’ultimo secolo: nata a Treviso il 5 marzo del 1921, da giovane ha vissuto la Seconda guerra mondiale («ci si buttava nei fossi quando passavano gli aerei», racconta ancora oggi a chi le chiede di quei tempi) per poi andare a lavorare come segretaria al Cotonificio Goriziano. Una volta in pensione non si è fermata, dedicandosi all’amministrazione di alcuni condomini.

La principale passione della sua vita è stato indubbiamente lo sport: seconda di tre fratelli scomparsi troppo giovani, ama soprattutto il calcio. È stata la prima tifosa del fratello Benito, professionista in A e in B nel Como e nel Padova e, del nipote Mario, bandiera della Cormonese. Ma tra una partita di calcio in tv e l’altra, la domenica si dedica anche alla sua fede religiosa leggendo il Vangelo. Nel 1931, quando la statua di Rosa Mistica fu incoronata, Diana Meroni era in prima fila. «Della signora Diana – sottolinea il parroco don Paolo Nutarelli – mi vengono in mente tre cose. Non solo sa leggere bene ma, soprattutto, proclama con precisione la Parola di Dio applicando ottima dizione, rispetto della punteggiatura, pause. È una persona che va all’essenziale, senza giri di parole, ed e molto discreta anche nell’aiutare il prossimo. Infine, è bello vederla ridere: ci dice, così, che la vita e bella».

Tra coloro che conoscono bene Diana c’è Giorgio Brandolin, presidente del Coni regionale: «Ci conosciamo da sempre; mi ha sempre spronato e sostenuto come dirigente sportivo ed è sempre stata al nostro fianco alle gare di pesca per i disabili che organizziamo ai laghetti di Romans. Sabato avevamo in programma un incontro che non si potrà per il momento fare: le avrei consegnato la spilla d’oro del Coni. Ci rifaremo e troverò il modo di farle avere quella spilla: ci tengo perché se la merita». 

 

Riproduzione riservata © Il Piccolo