La coppia di medici incastrata da un Gps e una foto in birreria

GORIZIA. Giulio Tamburlini timbrava il cartellino e dopo mezz’ora, qualche volta dopo un’ora, usciva dall’ospedale come se nulla fosse, saliva in auto e, nella maggior parte dei casi, raggiungeva lo studio dentistico privato di cui è titolare la moglie Claudia Sfiligoi in via Generale Cantore, nel centro di Gorizia, dove lo attendevano i clienti per le visite e per le operazioni.
È quanto emerge dalle 37 pagine dell’ordinanza con la quale il giudice per le indagini preliminari, Rossella Miele, ha disposto la sospensione per un anno dei due medici del reparto di Odontostomatologia dell’ospedale isontino accusati di truffa aggravata ai danni dello Stato e di falsa attestazione di servizio per le assenze durante i turni di lavoro.
Il rapporto di esclusiva
L’aggravante è costituita dal fatto che Tamburlini, dirigente del reparto di Odontostomatologia, fruiva della cosiddetta “indennità di esclusiva”: il medico, in pratica, era tenuto a prestare la propria opera solo all’interno dell’ospedale con conseguente divieto di svolgere attività privata al di fuori del San Giovanni di Dio. Ma, come si legge nell’ordinanza, sono numerose le occasioni nelle quali, durante l’orario di servizio, la sua vettura è stata “beccata” in prossimità dello studio dentistico della moglie. «Varie volte - recitano le documentazioni della Procura - l’indagato è stato osservato dagli inquirenti mentre si recava e si tratteneva nello studio durante le ore di servizio ospedaliero». Varie fonti confermano che Tamburlini svolgeva «in maniera abituale» la sua attività professionale in via Cantore.
Pedinamenti e controlli
Fondamentale nell’indagine della Guardia di Finanza l’installazione di Gps sulle auto della coppia che hanno registrato più volte, nell’arco di sei mesi, il tragitto via Fatebenefratelli-via Cantore. Su questa circostanza, sin d’ora, si fa sentire l’avvocato Samo Sanzin difensore della coppia: «Il Gps registra gli spostamenti della vettura ma non dice chi è al volante e chi è al suo interno. Alla guida dell’auto potrebbe esserci stato il figlio o qualche altro parente». Questa sarà una delle strategie difensive che verranno adottate in occasione degli ormai prossimi interrogatori da parte della Procura.
Giustificazioni
A volte Tamburlini ha giustificato i suoi allontanamenti dall’ospedale sostenendo che doveva recarsi alla direzione generale di via Vittorio Veneto a Gorizia o a Palmanova. Di sicuro, si rimarca nell’ordinanza, le assenze e i ritardi continui dei due medici hanno costretto gli utenti del San Giovanni di Dio a «lunghe attese», causando disagi e scatenando malumori.
L’attività privata
Le 37 pagine dell’ordinanza, a più riprese, accusano il medico di aver privilegiato l’attività privata rispetto a quella pubblica. La valutazione complessiva di questi elementi - rimarcano gli inquirenti - induce a ritenere che, in diverse occasioni, mentre risultava in servizio in reparto, l’indagato ha prestato la sua attività professionale in privato: tale circostanza non può che incidere sulla quantificazione dell’entità del danno recato all’amministrazione sanitaria (all’Aas 2 Bassa Friulana-Isontina, ndr) dalle condotte definite «fraudolente» di Tamburlini, in quanto in quelle occasioni il medico si assentava dal servizio per svolgere un’attività integrante violando obblighi contrattualmente assunti in relazione ai quali percepiva una specifica voce retrobutiva: l’indennità d’esclusiva.
I numeri delle uscite
Cinquantadue uscite “ingiustificate” durante l’orario di lavoro per Tamburlini. Una ventina per la moglie. Per una montagna di ore non lavorate ancora da quantificare con precisione. Il quadro accusatorio nei confronti del medico è dunque assai più pesante rispetto a quello che grava sulle spalle della moglie Claudia Sfiligoi.
Il cartellino
Non solo. Il responsabile di Odontostomatologia è anche accusato di aver strisciato il badge della moglie per attestare la sua presenza in ospedale, quando invece la donna era assente. Conferme in tal senso arrivano anche dalla Guardia di finanza di Gorizia: «Il quadro probatorio ottenuto, da cui sono emersi anche diversi episodi in cui uno dei due medici attestava la presenza in servizio del collega “strisciando” per suo conto il badge, è stato successivamente corroborato da alcune testimonianze e dalle perquisizioni dei domicili e dei luoghi di lavoro dei due dipendenti pubblici, indagati per truffa aggravata ai danni dello Stato e falsa attestazione in servizio, reati entrambi puniti con la reclusione da uno a cinque anni».
Le destinazioni dei due medici
La destinazione principale era lo studio privato di via Cantore. Tamburlini e Sfiligoi, secondo l’accusa, lasciavano l’ospedale per esercitare l’attività privatamente. Ma l’ordinanza è ricca di particolari e “ricostruisce” anche le altre destinazioni. In alcuni casi, i due avevano raggiunto la propria abitazione di Farra d’Isonzo.
La foto in birreria
Un giorno si erano recati in auto in piazza Cesare Battisti: prova ne è una foto, che è parte integrante del fascicolo, che li ritrae all’interno della birreria-trattoria “Wiener Haus”. In altri casi sono stati intercettati mentre facevano la spesa al mercato coperto di via Boccaccio. Sempre in orario di lavoro. Poi, il Gps installato sull’auto in uso a Tamburlini ha registrato la presenza della vettura nei Comuni di Farra d’Isonzo, Gradisca d’Isonzo, Pradamano e Udine.
I video della Guardia di finanza
Conferme arrivano anche in questo caso dalla Guardia di finanza di Gorizia che, per sei mesi, ha pedinato e videoripreso la coppia di medici. «Durante le assenze si recavano in banca, al ristorante, in negozi di arredo, presso centri commerciali, e, soprattutto, in uno studio medico dove si occupavano “privatamente” dei pazienti a discapito di quelli che si erano rivolti alla struttura ospedaliera del capoluogo isontino».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo