La contessa Strassoldo indagata per evasione

Secondo la Finanza non avrebbe pagato tasse per 2 milioni usufruendo illecitamente di contributi europei
Di Davide Vicedomini

CERVIGNANO. Non avrebbe pagato le tasse per due milioni di euro. Avrebbe anche illecitamente usufruito di 100mila euro di contributi dall’Unione Europea per ristrutturare il castello. La contessa Gabriella Strassoldo, proprietaria della storica dimora a Cervignano, risulta indagata dalla Finanza per evasione fiscale e truffa. Sotto le “mentite spoglie” di un’associazione culturale no profit avrebbe condotto attività commerciali evadendo le imposte. Il castello di Strassoldo di Sopra funzionava come esclusiva location per matrimoni e congressi ma anche per bed&breakfast e manifestazioni turistiche ed enogastronomiche in grado di attirare migliaia di avventori. Tutto a pagamento, con ricavi, utili, avanzi di gestione, secondo le Fiamme gialle di San Giorgio che hanno svolto le indagini sotto la guida della Procura di Udine. Un’attività a fini di lucro. La Finanza ha individuato l’indebita percezione di un contributo di 100mila euro erogato dall’Ue nel 2009, tramite la Regione e l’amministrazione comunale, per la riqualificazione dell’edificio storico. Per raddoppiare il contributo – previsto di 100mila euro per tale tipologia a singolo richiedente – la contessa avrebbe fatto ricorso a un “contratto di comodato” del castello accordandosi con un signore tedesco, Hans Jorg Zimmermann, poi deceduto. Un personaggio “fittizio” lo ritengono gli inquirenti che avrebbe solo prestato la firma per risultare secondo “proprietario” della dimora e ottenere il doppio del finanziamento. Sulla base del contratto, Zimmerman avrebbe avuto la disponibilità della torre del Castello. In verità l’attribuzione sarebbe risultata fittizia, poichè la contessa Strassoldo avrebbe conservato la disponibilità dell’intero complesso, continuandolo a gestire come albergo, con 4 camere, 2 suite e 3 unità abitative. La coppia avrebbe presentato doppia domanda per l’intero complesso del castello ricevendo 200mila euro di contributo anzichè 100mila. Il tribunale di Udine ha rigettato l’istanza di sequestro preventivo avanzata dal Pm del finanziamento. Sono in corso indagini della Corte dei Conti per accertare le responsabilità in materia di danno erariale.

Mario Nussi, legale della Strassoldo, ha dichiarato: «La mia assistita non ha ricevuto alcuna richiesta di rinvio a giudizio. La ricostruzione in sede di indagini è frutto di un teorema destituito di qualsiasi fondamento di fatto e di diritto. Quanto all’ipotizzata evasione fiscale, presuntivamente quantificata in qualche decina di migliaia di euro per 2 anni, si attribuiscono erroneamente alla responsabilità della mia assistita attività tra loro autonome e altresì riferibili a terzi. Sulla supposta truffa, si tratta di fatti del tutto leciti e risalenti nel tempo».

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