La consegna a Monfalcone affidata a una ditta privata

MONFALCONE All’inizio saranno tremilatrecento. Il Comune di Monfalcone arrotonderà, sommandone duecento. Ma l’aritmetica è cruda e i due addendi non potranno essere sufficienti a coprire, almeno in questa prima tranche, il fabbisogno di tutta la popolazione, che conta poco meno di 29 mila anime. Di positivo c’è però che il Comune è pronto a partire e, a dispetto delle prime polemiche sorte ieri, ad assumersi tutti gli oneri decisori: domani, vagliando le offerte tra varie ditte e scegliendo l’offerta economicamente più conveniente attraverso i suoi uffici, il sindaco Anna Cisint affiderà «a una società di distribuzione che può garantire l’immediata consegna» il compito di diffondere le 3.500 protezioni facciali sul territorio, dando priorità ai nuclei con all’interno almeno una persona over 75.
E i malati cronici di giovane età? E gli immunodepressi? E chi combatte il cancro? Il Comune spiega che, per motivi di privacy, non può venire a conoscenza della salute dei cittadini (mentre per il computo delle famiglie con un componente ultrasettantacinquenne ha incrociato i dati anagrafici e individuato così il focus dei 3.500), ma si attiverà con i medici di base per una sensibilizzazione tra questi pazienti, in modo che sia fatta presente, numericamente parlando, la necessità. L’ente ha infatti in dotazione una sua scorta di mascherine e le farà recapitare ai cittadini che pur non rientrando nella prima spedizione ugualmente ne dovrebbero beneficiare, proprio in virtù della ratio addotta. Che è quella di una priorità tesa a supportare chi risulta essere ora «più esposto e vulnerabile alle conseguenze del contagio». A partire da questa settimana – gli schermi delle vie aeree sono attesi tra domani e martedì – partiranno pertanto i primi recapiti. Due le mascherine per famiglia. Al secondo rifornimento toccherà invece ai nuclei con almeno un componente sessantenne. E poi via a coprire le altre fasce d’età, scalando da quella più alta.
È stato il sindaco leghista a stabilire così. «Vorrei essere franca – commenta Cisint –: alcune perplessità che hanno espresso amministratori locali sulla vicenda delle mascherine non sono affatto condivisibili e del tutto ingenerose, perché la fornitura dei presidi in questa contingenza è compito preciso del governo e delle autorità statali. La Regione si è voluta impegnare direttamente per una distribuzione diffusa alla popolazione. E come sindaco voglio dirle grazie». «A chi – prosegue – se non ai sindaci può spettare questo compito di decidere? Svolgono funzioni di autorità sanitaria locale e sono il punto di riferimento più vicino alla comunità, in grado di valutare e conoscere la realtà e i bisogni». Ecco perché «i primi cittadini non possono sottrarsi alla responsabilità di discernere»: sarebbe, agli occhi di Cisint, «come disertare durante una guerra».
Dunque, sempre a giudizio del sindaco di Monfalcone, «la Regione ha fin qui compiuto un lavoro eccellente». «In questo momento – conclude – complicare le cose semplici, alimentando polemiche anziché mettere in campo tutta la capacità di azione necessaria, sarebbe un atto irresponsabile». —
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