La colf che rubava rimane in carcere
Resta in carcere Grazia Cimador, 53 anni, la collaboratrice domestica dalle mani lunghe, accusata di aver rubato alcune banconote dalla casa del proprio datore di lavoro, Gianluca Giuman, titolare di un’azienda di commercio del pesce. Lo ha disposto il gip Laura Barresi che ha accolto la richiesta di custodia cautelare del pm Massimo De Bortoli, il magistrato titolare dell’inchiesta.
Durante l’interrogatorio Grazia Cimador ha riferito di aver preso le 4 banconote segnate dai carabinieri dalle tasche dei pantaloni del proprio datore di lavoro, per portarle allo stesso Gianluca Giuman. Il quale, ha dichiarato la collaboratrice domestica, non la pagava da tempo per le sue prestazioni. L’intento della donna - così ha sostenuto - era quello di esibire le banconote a Giuman per dimostrargli, nel caso avesse opposto un rifiuto a pagare il suo lavoro per mancanza di liquidità, che aveva i soldi. E che le sue erano solo scuse per non pagarla. Riguardo ai monili, anche questi scomparsi dalla casa di Giuman, la donna ha dichiarato che tre anelli le erano in realtà stati regalati dalla madre dell’uomo, mentre altri gioielli le erano stati lasciati in camera da letto sempre dalla stessa.
Il tranello per incastrarla era stato studiato a tavolino dai carabinieri. Infatti, per avere la prova del furto di denaro - in passato da quella casa in via Risorta 1, erano sparite banconote per 4.400 euro - i militari, d’intesa con il proprietario, avevano installato una minitelecamera nascosta in camera da letto con l’obiettivo puntato proprio sul letto dove erano stati lasciati apposta un paio di pantaloni nelle cui tasche c’erano quattro banconote da 50 euro l’una, i cui numeri di serie erano stati segnati. La donna - questo si vede dalle immagini - non ha resistito. E ovviamente senza minimamente immaginare che la sua azione sarebbe stata filmata in diretta dai carabinieri ha preso i pantaloni di Giuman e, con la scusa di rimetterli a posto su un appendino, ha messo le mani nelle tasche prendendo le banconote. Terminate le sue ore di lavoro, Grazia Cimador è uscita regolarmente per andare a casa. Ma dopo pochi metri è stata fermata dai carabinieri e arrestata. Intanto il difensore, l’avvocato Roberto Corbo, ha annunciato il ricorso al tribunale del Riesame. (c.b.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo