La coda dei 150mila per Isee e superticket
Immaginate 150mila persone in coda davanti ai Caf. Sono più di un cittadino della regione su dieci, impossibile gestirne così tanti con scadenze a breve e tempi di lavoro raddoppiati rispetto all’anno scorso. Il combinato disposto tra nuove regole dell’Isee e abolizione del superticket sanitario per i redditi bassi, fanno sapere i sindacati, sta facendo scoppiare i centri di assistenza fiscale, quelli che gestiscono sostanzialmente tutte le pratiche per l’accesso alle agevolazioni socio-assistenziali. Già oggi gli appuntamenti sono fissati a distanza di un mese, ma in prospettiva, dei 150mila in fila, 100mila rischiano di restare senza niente in mano. Sempre che la Regione, questa è la richiesta, non decida per la proroga delle scadenze.
A Udine le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, con Emanuele Iodice, Luciano Bordin e Claudio Cinti, e i responsabili dei rispettivi Caf, Silvano Petris, Andrea Cum e Giampaolo Orzan, lanciano l’allarme, invitano i cittadini alla comprensione nei confronti di chi cerca di garantire il servizio meglio possibile, accusano la giunta regionale. I toni sono più o meno duri: si va dall’accusa di «grave mancanza di serietà» all’«errore di sottovalutazione», ma la preoccupazione riguarda soprattutto l’utenza.
I numeri evidenziano l’assalto ai Caf dei primi mesi del 2015. L’anno scorso i centri di Cgil, Cisl e Uil hanno gestito circa 100mila richieste per calcolo Isee per Carta famiglia, abbattimento rette asili nido, Fondo per l’autonomia possibile, mutui casa, libri di testo. Quest’anno, con la riforma governativa dell’Indicatore della situazione economica equivalente, la partita è diventata più complicata. I sindacati, con la premessa che il nuovo Isee «è decisamente più equo di quello vecchio», spiegano che il tempo necessario per l’elaborazione della pratica «è doppio»: da mezz’ora a un’ora. E ancora che il costo è di 24/25 euro contro un compenso medio da parte dell’Inps di non più di 11 euro. Facile sottrazione: per ciascun documento i Caf perdono 13/14 euro e non si possono certo permettere di assumere personale per un’operazione in rosso. A parità di addetti impegnati, i centri informano di non poter elaborare più di metà delle pratiche del 2014, vale a dire 50mila. Ma non basta. Perché ai 100mila in fila per rinnovare il modulo 2014 si aggiungeranno altre 50 mila nuove richieste sul fronte dei ticket sanitari da 10 euro.
Se infatti la Regione stima in circa 200mila persone la platea dei potenziali beneficiari dell’esenzione dal superticket di 10 euro (sotto il tetto dei 15mila euro di Isee), si ritiene che la metà delle 100mila famiglie interessate si recherà per la prima volta allo sportello Caf.
Per loro, alzano le braccia gli esponenti sindacali, c’è il rischio di non poter ottenere in tempo utile (l’esenzione scatta dal prossimo 1 maggio) la documentazione necessaria.
«Anche se ci mettiamo persone, risorse, impegno – dichiarano Cigl, Cisl e Uil –, senza un aiuto della Regione non ce la facciamo. Ma è giusto che la gente sappia che non sarà per colpa nostra».
L’accusa alla giunta è di non avere previsto una fase di “accompagnamento” di una situazione che, viste le nuove regole dell’Isee e la misura sui 10 euro, «era più che prevedibile diventasse complicata». Concretamente, insistono i sindacati, «la decisione di legare l’abolizione del superticket all’Isee senza attrezzare le Aziende sanitarie o altri uffici pubblici per garantirne l’elaborazione significa annunciare una misura sicuramente positiva, ma impossibile da realizzarsi». Di qui l’appello alle proroghe o comunque a «decisioni urgenti» per far fronte a una domanda di dichiarazioni insostenibile per l’Inps e il sistema dei Caf.
Sulla questione interviene anche il Movimento 5 Stelle con un’interrogazione in Consiglio. «Vogliamo sapere se l’esecutivo regionale abbia intenzione di procedere a un differimento dei termini per la presentazione delle domande sui contributi per i quali è prevista una scadenza perentoria, anche d’intesa con i Comuni – spiega il consigliere Andrea Usssai –. La giunta Serracchiani deve inoltre chiarire se le problematiche relative all’emissione degli Isee rendano concretamente realizzabile l’entrata in vigore dell’esenzione dal pagamento del ticket da 10 euro sulla specialistica ambulatoriale».
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