La città si mette in mostra per l’evento. In piazza Unità spuntano anche gli alberi

I bottini della spazzatura spariscono dal centro. Al lavoro stuoli di interpreti
TRIESTE
Il segreto per la perfetta riuscita di un vertice prestigioso come il G8 Esteri? Sta tutto nella cura dei dettagli. Dal palchetto per le ”foto opportunity” di inizio vertice alla temperatura del vino servito come aperitivo durante il primo pranzo di lavoro: niente dev’essere lasciato al caso. Un mantra ripetuto di certo più e più volte alle decine di tecnici, operai, hostess, padroncini, chef, traduttori, giardinieri assoldati per l’occasione dalla Farnesina. Tutti, quindi, al lavoro per dimostrare la capacità di Trieste di essere all’altezza dell’evento.


MUSEO REVOLTELLA
A rendere bene l’idea della frenesia della vigilia, ieri pomeriggio, era per esempio il via vai di furgoni e addetti davanti all’ingresso del Revoltella. Museo che stasera ospiterà la prima cena ufficiale del vertice riservata a pochi, selezionatissimi ospiti: appena 22 commensali tra ministri e stretti collaboratori. Per loro, alle 16 di ieri, nel salone da ballo al secondo piano del palazzo baronale era già stato approntato un lungo tavolo ovale, ancora sprovvisto di tovaglia e stoviglie ma dotato di una dozzina di microfoni da conferenza. Poco distante, nella sala gialla, pulsava il lavoro dei tecnici del suono chiusi nelle cabine di traduzione. Le voci degli interpreti faranno infatti da sottofondo alla colazione di lavoro, che vedrà i partecipanti degustare le portate direttamente con le cuffie in testa. Ancora più frenetica l’attività nelle cucine allestite al terzo piano della galleria d’arte moderna. Cucine, stranamente, senza fornelli. Perché, spiegano gli chef stellati del ristorante Castello dell’Aquila d’oro di Dolegna del Collio incaricati dall’Expo Mittelschool di curare il catering dell’evento, nel museo i fuochi a gas sono vietati: tutto verrà cucinato quindi su piastre a induzione.


STAZIONE MARITTIMA
Ancora più intensa l’attività in piedi alla Stazione Marittima, trasformata in una maxi sala stampa a disposizione dei circa 450 giornalisti accreditati. All’esterno del palacongressi decine di uomini in divisa, camionette del Nucleo artificieri e unità cinofile. Dentro, metal detector e nastri su cui depositare borse e cellulari. Misure di sicurezza superate a metà pomeriggio già da decine di operatori dell’informazione e non solo italiani: tra i primi ad accreditarsi per l’evento, infatti, due cronisti arrivati dal Giappone. Ad accoglierli uno stuolo di gentili hostess in tailleur blu, pronte a distribuire badge, programmi ufficiali e password per l’accesso alle postazioni internet.


QUESTURA
Che dire poi del superlavoro cui sono stati chiamati gli operatori dell’Ufficio relazioni con il pubblico della Questura? Da giorni, in via del Teatro Romano, sfilano in processione decine di triestini che, per motivi di lavoro, dovranno ”invadere” le zone rosse ed esibire quindi ai varchi gli appositi accrediti. Ieri, a metà pomeriggio, ne erano stati distribuiti già 900. A chiederli in via precauzionale sono stati anche i dipendenti di uffici e attività in realtà fuori dal perimetro off-limits per i pedoni. Come gli impiegati della filiale Intesa San Paolo di piazza della Borsa. «Ci è stato detto che verranno adottate delle restrizioni nel pomeriggio di domani (in concomitanza con l’apertura della conferenza sull’Afghanistan alla Camera di commercio ndr) - spiega una dipendente allontanandosi da via del Teatro Romano - . Per non rischiare di rimanere chiusi dentro, quindi, abbiamo scelto di accreditarci».


PIAZZA UNITÀ
Tirata a lucido per l’occasione, naturalmente, anche piazza Unità. A metà pomeriggio facevano bella mostra di sé davanti al palazzo della giunta regionale un palco a due gradoni ricoperti di tessuto rosso - lì i ministri sorrideranno per le foto di rito che faranno il giro del mondo -, e alberelli e arbusti di diverse altezze a incorniciare l’ingresso dell’edificio. Un’accortezza, questa, adottata anche per abbellire l’entrata del palazzo della Prefettura e rendere ancora più elegante la facciata principale del Savoia (la scelta, in questo caso, è caduta su piccole magnolie). Perché il salotto buono della città si presenti in tutto il suo splendore agli ospiti di rilievo, inoltre, si è già provveduto alla rimozione della spazzatura in ogni angolo della ”zona rossa”.


A breve il personale di AcegasAps eliminerà tutti i cassonetti e le campane per la raccolta differenziata (una mossa obbligata, oltre che per ragioni estetiche, anche per motivi di sicurezza). I residenti sono invitati a depositare i rifiuti nelle zone limitrofe e, naturalmente, «a evitare l’abbandono in strada dei sacchi di immondizia per ovvie ragioni di buon senso, decoro e civile educazione».
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