La ciclabile della discordia sfora i conti e spacca il rione

Lievitano le spese per completare e mettere in sicurezza la pista di Campi Elisi Abitanti in rivolta: «Quest’opera è un disastro». Sopralluogo di giunta e consiglieri
Di Pierpaolo Pitich
Lasorte Trieste 28/07/16 - Viale Campi Elisi, Pista Ciclabile, Commissione Comunale e Cittadini
Lasorte Trieste 28/07/16 - Viale Campi Elisi, Pista Ciclabile, Commissione Comunale e Cittadini

Residenti e commercianti scendono sul piede di guerra contro la nuova pista ciclabile di Campi Elisi. Nel mirino finisce «la pericolosità del nuovo tracciato e i conseguenti problemi di sicurezza che coinvolgono gli utenti della strada». Cui si aggiunge la perdita dei parcheggi in zona che per i gestori dei locali si traduce in «un netto calo degli introiti». Ieri sul posto un sopralluogo della doppia commissione consiliare IV e VI alla presenza degli assessori comunali all'Urbanistica Luisa Polli e ai Lavori Pubblici Elisa Lodi.

Una pista ciclabile già finita nella bufera politica e che adesso deve fare i conti con la rivolta degli abitanti. E intanto i costi dell'intervento lievitano. Ai quasi 350 mila euro iniziali, con fondi in gran parte regionali, si aggiungono le spese previste per il completamento dell'opera e quelle necessarie per risolvere le criticità sollevate dai cittadini, che riguardano la messa in sicurezza di tutta una serie di incroci e attraversamenti pedonali (circa 500mila euro in totale). Il che significa che il costo complessivo sfiorerà il milione di euro. «Abbiamo un incontro con l'assessore regionale Santoro per chiedere un ulteriore finanziamento», conferma Polli.

E intanto scoppia la rabbia dei residenti. «Siamo alla follia. Questa pista ciclabile è un disastro - afferma in coro un gruppo di residenti -. I ciclisti sfrecciano a tutta velocità e rischiano di investire i pedoni. Mentre gli automobilisti hanno poca visibilità e c'è il rischio che si verifichino incidenti gravi. Una pista inutile e pericolosa». Come detto, all'attacco anche i commercianti. «La pista ciclabile ha portato via numerosi parcheggi. Adesso qui non si ferma più nessuno - spiega il titolare dello storico Buffet Tony da Mariano -. Questo per noi significa un pesante calo negli introiti che in questo periodo si sono quasi dimezzati».

Va controcorrente Federico Zadnich, di Fiab Ulisse Trieste, secondo cui «il giudizio sulla pista è positivo, perchè la sicurezza dei ciclisti nel medesimo tratto di strada, anche se ci sono ancora un paio di punti critici». Nello specifico, un bypass da realizzare all'altezza della rampa autostradale ed il collegamento con la ciclabile Cottur. Esattamente le priorità negli interventi, cui si aggiungerà la risoluzione dei punti critici delineati dai residenti.

«La pista è un'eredità della giunta precedente - ha riassunto Polli -. Siamo qui per ascoltare i cittadini e risolvere le criticità emerse, oltre che per condividere il progetto con le circoscrizioni, cosa non accaduta in passato. Spiace che non si sia pensato al riuso dei sedimi ferroviari dismessi come prevede la legge regionale specifica». Pensieri condivisi dalla collega Lodi, secondo cui «é un cantiere aperto di un progetto che ha molte problematiche cui metteremo mano di volta in volta». Una questione che ha animato anche il dibattito politico in aula. «È una scelta folle ed incomprensibile - ha attaccato Everest Bertoli (Fi), che ha presentato una mozione sul problema parcheggi in zona -. Una scelta inutile e dannosa che non tiene conto degli interessi di cittadini ed esercenti che vanno messi a confronto e tutelati. Esistono delle criticità sia dal punto di vista pratico che sociale». La risposta del Pd arriva dal vicecapogruppo Giovanni Barbo: «La questione è stata strumentalizzata, perchè parliamo di un intervento non ancora completato. Gli assessori hanno in qualche modo confermato la congruità di un progetto che prima era stato definito scellerato. Durante il sopralluogo la gestione della commissione è stata più orientata alla propaganda che non all'approfondimento degli argomenti».

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