La chiesa di Basovizza “ritrova” l’orologio

Ripristinato il quadrante distrutto in passato dalla bora. Vince la perseveranza del parroco e di alcuni consiglieri triestini

TRIESTE Più forte della burocrazia, più caparbio della bora. Don Zarko Skerlj, parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena di Basovizza, ce l’ha fatta. L’orologio del campanile ha nuovamente tutti e quattro i quadranti, ciascuno dei quali è sistemato su un lato della costruzione. Uno di essi, quello che guarda verso Opicina, ed è sferzato dalla bora più degli altri, era caduto rovinosamente a terra, qualche anno fa, proprio perché vinto dai potenti refoli del vento che, a Basovizza, è di una notevole violenza, perché non ci sono ostacoli che ne rallentino la corsa.

«Ho insistito a lungo e a più riprese - spiega don Skerlj che, il prossimo primo giugno, festeggerà il ventennale come parroco di Basovizza - telefonando a vari uffici del Comune. Alla fine il quadrante è stato sostituito e il nostro bel campanile è tornato a segnare l’ora su tutti e quattro i lati, lassù vicino alle campane».

L’intervento, eseguito dall’amministrazione comunale di Trieste, è costato circa ottomila euro. Non è una gran cifra ma, considerati i tempi, si tratta comunque di una piccola vittoria per il piccolo paesino dell’altipiano, per il quale aveva tifato in particolare il consiegliere comunale della minoranza Igor Svab: «L’anno scorso - ricorda - assieme ai colleghi consiglieri del Pd Alessandro Carmi, Mario Ravalico e Marco Toncelli avevamo presentato un ordine del giorno al bilancio in cui chiedevamo di verificare la possibilità di provvedere alla riparazione dell’orologio. L’amministrazione si era presa l’impegno facendolo proprio. Ora i lavori sono stati eseguiti, dando un ulteriore segnale di attenzione ai borghi di Trieste».

Anche Annamaria Mozzi, sempre dal fronte Pd, evidenzia la positiva conclusione di questa lunga vicenda in qualità di presidente della Quarta commissione Lavori pubblici: «Il Comune ha in gestione ben 22 edifici di culto - scrive in una nota - mentre tutte le altre chiese sono in carico alla Diocesi, che non può però paragonare tale impegno con altre diocesi. Quella di Udine per esempio ne ha in carico ben 440, motivo per cui ha ottenuto i necessari finanziamenti dall’amministrazione regionale. Molte sono le chiese di Trieste che hanno bisogno di manutenzione, una necessità cui il Comune in questi anni ha cercato di far fronte, nonostante le scarse finanze. Un piccolo esempio è proprio il lavoro portato a termine a Basovizza. Sembrano cose semplici ma anche qui c’è stato bisogno del parere e dell’autorizzazione della Soprintendenza, nonché dell’impegno dei tecnici del Comune a cui va il nostro grazie e quello della comunità del paese».

La presenza della Chiesa cattolica a Basovizza è storica: una prima cappella fu consacrata sul posto nel 1336 dal vescovo fra’ Pace da Vedano. Era dedicata a Santa Maria Maddalena e a Sant'Andrea apostolo. Ampliata nel 1660, nel 1785 divenne cappellania staccata dalla parrocchiale di San Tommaso di Grozzana e fu dotata di fonte battesimale. Nel 1856, vista la notevole crescita del numero dei fedeli, la cappella fu giudicata insufficiente, abbattuta e sostituita dall’attuale chiesa, dedicata pero solo alla prima dei due santi. È parrocchia autonoma dal 1892.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo