«La centrale a biomasse è dentro il centro abitato»
Il comitato #Nobiomasse rompe il silenzio e passa al contrattacco. Lo fa attraverso una lettera inviata a Provincia e Regione in cui si chiede di annullare “in autotutela” l’autorizzazione alla realizzazione e alla gestione dell’impianto di trattamento dei rifiuti di alluminio che è parte integrante del progetto della centrale a biomasse della Rail Services.
In pratica, si legge in una nota, «il comitato ha “scoperto” una situazione di assoluta illogicità: l’impianto “ Attività di trattamento rifiuti non pericolosi di alluminio“ è stato autorizzato sulla base di una deroga alla distanza di 1000 metri dal centro abitato, in ossequio al piano regionale dei rifiuti. In realtà, contrariamente a quanto dichiarato nel progetto, tale impianto si trova all’interno dei confini del centro abitato: se questo fatto fosse confermato, (ed il Comitato l’ha già accertato) l’autorizzazione si fonda su un presupposto illegittimo. Il riferimento alla normativa regionale è l’unico dovuto in quanto il Programma provinciale per la micro localizzazione degli impianti di trattamento, oggetto di una delibera del 2010, non è mai stato approvato dalla Regione».
Nei giorni scorsi c’è stato anche un incontro fra i componenti del Comitato e il sindaco Ettore Romoli. Ed è stata l’occasione per ribadire la necessità che il Comune provveda all’annullamento in autotutela del parere positivo espresso dalla stessa municipalità, che «sembra aver ignorato del tutto il problema della localizzazione di un impianto di trattamento di rifiuti speciali (vietato in centro abitato), assumendo senza verifiche la dichiarazione del proponente a proposito della posizione “fuori dal centro abitato”», si legge ancora in una nota pervenuta alla nostra redazione.
Secondo il comitato, «il piano regionale stabilisce le distanze minime dai centri abitati e la struttura della norma consente di affermare che i nuovi impianti di trattamento dei rifiuti non siano ammessi all’interno degli stessi. Anche qualora l’area fosse esterna al centro abitato in questione, il piano regionale stabilisce che eventuali deroghe possono essere motivatamente previste in sede di predisposizione dei relativi programmi provinciali attuativi. Tuttavia, la Provincia di Gorizia non è ancora dotata del programma di attuazione del Piano regionale dei rifiuti speciali e, di conseguenza, le deroghe non sono disciplinate, ergo non sono ammissibili». Tutto ciò a “cementare” la richiesta di annullamento in autotutela.
La reazione del sindaco Ettore Romoli? Improntata alla tranquillità. Fa sapere che nei prossimi giorni risponderà al Comitato attraverso una lettera circostanziata. «Ho trasmesso ai responsabili del procedimento la denuncia espressa dal Comitato e la loro risposta è stata di questo tenore: il Comune ha agito nella perfetta legalità».
E sulla possibilità di agire in autotutela? «È tecnicamente impossibile. Questo sostengono i nostri tecnici comunali».
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