La Cciaa di Gorizia chiama a raccolta realtà economiche e sociali
Dove sta andando Gorizia? Dove sta andando l’Isontino? Domande non banali che implicano risposte non banali. E proprio per tentare di evadere a tali quesiti, decisivi per il futuro del nostro territorio, la Camera di commercio ha convocato un incontro plenario (sono state invitate tutte le realtà economiche e sociali della Provincia, oltre ai 25 sindaci isontini) per domani alle 18. Una riunione, intitolata “Una task force per il sistema Gorizia”, durante la quale saranno ipotizzate azioni per far fronte unito alle ipotesi di riordino degli enti istituzionali che stanno interessando l’intera provincia di riunione. L’importanza del summit la si comprende anche dall’invito formulato dal presidente dell’ente camerale Gianluca Madriz: «Sono certo della vostra presenza personale e non delegata», scrive molto chiaramente nella lettera di convocazione.
Ma come nasce quest’iniziativa? Perché si è sentito la necessità, proprio adesso (o soltanto adesso, verrebbe da dire), di fare “fronte unito”? Vuoi vedere che, finalmente, si è riusciti a capire che senza l’unità di intenti il nostro territorio e le nostre istituzioni rischiano di sparire, mangiate da chi farebbe carte false per inglobarci, fagocitarci, annichilirci?
«Sulla scorta anche delle tante richieste che mi sono state formulate in questi primi mesi alla presidenza della Cciaa, ho sentito la necessità di incontrare tutti gli attori principali del nostro territorio: un territorio sicuramente piccolo ma che ha le sue caratteristiche, le sue ricchezze, le sue possibilità di sviluppo - spiega Gianluca Madriz, presidente della Camera di commercio -. Indubbiamente, stiamo vivendo un periodo di grossissime difficoltà e l’occasione fornita dall’incontro di venerdì pomeriggio (domani) sarà quella di un’analisi economica e dell’individuazione di eventuali ricette per risollevarci».
Ma l’obiettivo finale (e più ambizioso) è quella di mettere in piedi una task force: insomma, si vuole rimettere in piedi il vecchio “Patto territoriale” che, negli anni passati, dimostrò anche di funzionare, salvo poi annacquarsi e perdere consistenza. «Sì, già una quindicina di anni fa - aggiunge Madriz - esisteva qualcosa di simile. Vogliamo guardarci negli occhi e confrontarci». Non più tardi di qualche giorno fa abbiamo dato conto delle linee programmatiche dei nuovi vertici della Cciaa: i progetti prestano grande attenzione all’internazionalizzazione (sarà fornito sostegno formativo alle aziende, verranno attivate sinergie a livello regionale per la condivisione di un programma comune, le imprese verranno accompagnate verso i nuovi mercati); all’innovazione (si valorizzerà l’applicazione delle information and communication technologie nelle aziende, verranno incentivati i rapporti di collaborazione con l’Area Science Park per progetti finalizzati alla crescita dell’innovazione nelle imprese, si diffonderà l’uso della banda larga, ultra larga e cloud computing nelle comunicazioni aziendali); al risparmio energetico e allo sviluppo sostenibile (verrà incentivata la produzione e la distribuzione di fonti di energie rinnovabili, saranno promossi la creazione di smart grid e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche e negli immobili dedicati alla produzione; verranno razionalizzati ulteriormente i costi di funzionamento dell’ente camerale).
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