La Cassazione: la Coop dovrà smaltire gli oli esausti

Come i gestori delle pompe di benzina, anche i supermercati che tra gli scaffali vendono oli e lubrificanti fluidi per motori sono tenuti a mettere a disposizione dei clienti strutture per il ritiro...

Come i gestori delle pompe di benzina, anche i supermercati che tra gli scaffali vendono oli e lubrificanti fluidi per motori sono tenuti a mettere a disposizione dei clienti strutture per il ritiro e lo stoccaggio degli oli esausti. Una sentenza, quella pronunciata ieri dalla Corte di Cassazione, destinata a fare giurisprudenza. E che nasce da un caso tutto goriziano, che ha visto per protagoniste la Coop Consumatori Nordest e la Provincia di Gorizia.

L'episodio risale al 2006: in seguito alle normali attività di controllo ambientale effettuate dalla Guardia Forestale era emerso come alcuni dei supermercati gestiti dalla catena che fa capo alla Coop non fossero attrezzati per la raccolta dell'olio per motori ormai inutilizzabile, né che fossero stati attivati gli obbligatori protocolli con il Coou (Consorzio nazionale per la raccolta degli oli minerali usati), a cui spetta per legge lo smaltimento degli oli esausti. Così, come avviene in questi casi, era scattata la segnalazione all'Ufficio provinciale Ambiente, che aveva provveduto a comminare la sanzione amministrativa alla Coop Nordest: multa di 500 euro e obbligo di adeguamento alle normative in vigore.

Ritenendo di essere nel giusto, la Coop ha dato mandato ai propri legali di intraprendere un'azione legale contro la Provincia, trascinando dunque nelle aule giudiziarie la vicenda: dopo che i primi due gradi di giudizio avevano confermato la validità dell'azione amministrativa dell'ente provinciale isontino, anche la Corte di Cassazione ha confermato il verdetto, costringendo dunque la Coop Nordest a pagare la sanzione comminata e, soprattutto, a dotare i propri supermercati delle attrezzature previste per legge. Secondo la Corte l’obbligo di installare l’impianto di stoccaggio spetta a chiunque effettui l’attività di rivendita al dettaglio di oli e fluidi lubrificanti per motori, senza alcuna distinzione tra operatori che provvedono direttamente al cambio dell’olio (come i meccanici o i benzinai) e quelli che si limitano a vendere lattine e taniche ai propri clienti, che dunque devono poter conferire l'olio esausto nello stesso punto vendita in cui hanno acquistato il fluido di ricambio. La legge concede due alternative ai rivenditori: installare un proprio impianto per lo stoccaggio o conferire i prodotti usati al Consorzio, a cui spettano la gestione e lo smaltimento degli oli usati.

Christian Seu

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