La “casa delle start-up” pronta al decollo con 900 mila euro per il futuro gestore
TRIESTE Solo l’impossibilità di svolgere in questo momento i sopralluoghi preparatori alla presentazione delle offerte, ha fermato il bando di gara che fissa i tempi della competizione: ma per tutto il resto il programma dell’operazione “Urban Center” è pronto al lancio.
Rimesso in sesto con 1,3 milioni del Fondo Trieste spostati dall’originaria destinazione del Bic, il rosso edificio di corso Cavour 2/2, una volta estremo confine di Porto vecchio a ridosso delle Rive, diventerà una sorta di “casa delle start up” disponibile alle micro-imprese che si impegneranno in progetti nei quali si intersechino salute, biomedicale, innovazione tecnologica.
L’ambizione del Comune proprietario e propugnatore dell’iniziativa è aprire una “vetrina” della scienza (finora collocata in periferia e nel Carso) in centro città: il Municipio ha però bisogno di un gestore della struttura e così alletta soggetti pubblici/privati con un’esca di circa 900.000 euro Iva compresa.
Lo ha spiegato nella recentissima determina, che ha dato il via all’operazione, Lorenzo Bandelli, direttore del dipartimento Innovazione comunale: il futuro vincitore dovrà predisporre tre applicativi-piattaforme Ict ma soprattutto dovrà provvedere all’organizzazione e all’animazione dell’Urban Center. Per questo il Comune richiede ai partecipanti due requisiti-base. Uno riguarda la capacità economico-finanziaria, per cui l’offerente avrà maturato lungo gli ultimi tre anni un fatturato annuo di almeno 1 milione nel settore specifico. Il secondo requisito richiama la competenza tecnico-professionale, per cui negli ultimi cinque anni il proponente avrà eseguito «servizi analoghi» e nel quinquennio antecedente un’attività consecutiva di almeno 18 mesi a favore di enti pubblici-privati.
Quindi il curriculum da allegare prevede - scrive Bandelli - progettazione, gestione e animazione di spazi adibiti all’accelerazione-coworking-trasferimento tecnologico-promozione di impresa, programmazione e realizzazione di eventi negli ambiti dell’innovazione e della ricerca. Il criterio di scelta sarà quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Negli scorsi anni, quando già era iniziato il Terzo Dipiazza, si erano affacciate due possibilità di partnership, una rappresentata da Area Science Park e l’altra raccolta in una cordata privata (Tbs, Riccesi, Ferrante, Facau, Biovalley Investment, fondazione Pittini). Il Municipio preferì negoziare con Padriciano ma senza risultati.
Quella ora raccontata sarà solo la prima fase nella costituzione dell’Urban Center, perché, una volta individuato il gestore, il Comune emanerà un altro bando, questa volta rivolto alle aziende desiderose di insediarsi in corso Cavour: l’assessore Lorenzo Giorgi ricorda che ci saranno due milioni di contributi per attrarre 30-40 micro-imprese. —
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