La carta turistica snobba le Terme
Diciamolo: questa è jella. Monfalcone supera le dodici fatiche di Ercole per strappare il fatidico accreditamento delle Terme romane, inaugurate ormai da più di due anni nella loro versione 2.0 (ché la fonte è lì da secoli), e alla fine il polo curativo non viene neppure menzionato nella cartina diffusa da AgenziaTurismo Fvg. Che nella promozione del territorio regionale non scorda invece di incollare per esempio sulla località di Arta l’iconcina dello stabilimento rivolto al wellness, settore che comunque lì ha patito le sue vicissitudini. Non si tratta, peraltro, dell’unica lacuna presente in cartina.
Le spiagge, pur gettonate, di Marina Julia e del Lido di Staranzano, certamente non sprezzate da austriaci e tedeschi, non risultano contrassegnate dal simbolo dell’ombrellone - al massimo viene indicata una tenda da campeggio -, anzi il litorale gestito dalla giunta Marchesan neppure è menzionato. La spiegazione, a sentir quelli della Regione, è semplice: Marina Julia e il Lido «non hanno le medesime strutture presenti a Grado e Lignano». Chapeau. Eppure anche Duino non denota arenili paragonabili a quelle «distese di sabbia dorata» (così recita la mappa), ma l’ombrellone aperto è comunque affibbiato. Per fortuna la città dei cantieri viene segnalata almeno per la Rocca - e ci mancherebbe -, il porto e la più recente Galleria comunale espositiva, indicata come “museo”. Quanto alle Terme romane, niet.
Apriti cielo in quota ambientalista. L’ex assessore Gualtiero Pin, venuto a conoscenza che la cartina è stata distribuita due settimane fa tra oltre ottocento studenti partecipanti ai Campionati Studenteschi di Corsa campestre a Palmanova, scalpita: Monfalcone è “condannata” a esser ricordata solo per le sue industrie. «Non si può distribuire una carta non aggiornata - tuona Pin -: quel polo curativo è una risorsa per la zona e rappresenta un mirabile esempio di bonifica da sito industriale. Tra l’altro le terme, di datazione millenaria, sono le uniche a esser citate in letteratura. E già prima dei Romani rappresentavano un luogo sacro per le genti illiriche». Alla luce di tali caratteristiche per Pin le terme andrebbero valorizzate nel circuito promozionale della Regione: «È vergognoso che una carta stampata in migliaia di copie e diffusa nelle scuole d’Italia non rechi l’aggiornamento. Bisogna smettere di pensare che Monfalcone sia terra di conquista da parte dei predatori industriali». Cade dalle nuvole Promoturismo Fvg alla domanda posta a bruciapelo sul perché le Terme romane non siano indicate nella mappa. «Ci sono delle terme a Monfalcone?», il primo approccio. Dopo due secondi di smarrimento - del resto «le peculiarità della nostra regione sono talmente numerose che è un po’ difficile rammentarle tutte» - Promoturismo riconosce che legittimamente ogni territorio, avendo caratteristiche precipue, ha il piacere di vederle evidenziate su mappa. Perciò, recependo la segnalazione, s’impegna nelle ristampe a tener conto dell’esistenza delle Terme romane, pur in considerazione del fatto che si tratti «di un polo più curativo che di relax e wellness». Sempre l’ente, infine, si stupisce della diffusione della cartina, stampata nel 2014, e ritenuta ormai vetusta negli aggiornamenti.
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